Elisoccorso in azione doppio salvataggio negli appennini
Monte Casarola (RE). Escursionista genovese cade sul sentiero e si frattura un polso. Ricoverata all’Ospedale di Castelnuovo Monti.
Stava percorrendo con il marito il sentiero 667, che dal Passo della Scalucchia porta al Monte Casarola, nell’appennino reggiano, quando un passo falso l’ha fatta cadere. Questa, in sintesi, la brutta avventura occorsa a una donna sessantaduenne di Genova, che nel pomeriggio di sabato 29 agosto è stata tratta in salvo dall’Elisoccorso del 118, decollato subito dopo l’incidente da Pavullo nel Frignano e che ha sbarcato sulla zona dell’incidente medico, infermiere e un tecnico di elisoccorso del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico. Subito dopo la caduta infatti, che molto probabilmente ha procurato alla donna una dolorosa frattura al polso e soprattutto uno stato di forte shock che non le ha consentito di proseguire fino a valle, il marito ha chiesto aiuto alla centrale del 118 che ha subito attivato i tecnici di Soccorso Alpino della Stazione Monte Cusna di Reggio Emilia. Individuata la zona dell’evento, l’elisoccorso è stato indirizzato sul posto, dove la donna ha ricevuto le prime cure, quindi è stata verricellata e trasportata all’ospedale S.Anna di Castelnovo Monti per gli accertamenti del caso.
Laghi del Sillara (Monchio delle Corti – PR). Escursionista settantaseienne colto da malore nella notte; recuperato con l’elicottero Pegaso 3 di Massa
Difficile intervento notturno per gli uomini della Stazione Monte Orsaro del Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico, che nella notte tra venerdì 28 e sabato 29 luglio sono stati attivati per soccorrere un uomo colto da malore in località Laghi del Sillara, pochi metri sotto l’elevazione più alta della provincia di Parma.
L’escursionista – un settantaseienne milanese – era partito giovedì da Berceto per un’escursione in solitaria lungo il crinale tosco-emiliano. Nella notte di giovedì 27 agosto aveva dormito a Bosco di Corniglio, ripartendo di prima mattina alla volta del Rifugio Prato Spilla, attraversando il crinale appenninico. Proprio a causa delle difficoltà nell’attraversare il tratto sottostante il Monte Rocca Pumaccioletto, l’escursionista ha accumulato ritardo sulla propria tabella di marcia avvisando il rifugio – all’imbrunire – che si sarebbe accampato per la serata nei pressi dei Laghi del Sillara. Attrezzato di sacco a pelo ma sprovvisto di cibo e acqua fresca, l’uomo ha così passato la notte all’addiaccio; intorno alle 2.30 della notte, però, l’escursionista – già cardiopatico – ha accusato un forte dolore al petto che lo ha convinto a chiamare i soccorsi. Subito la Centrale Operativa 118 ha attivato il Soccorso Alpino, che è celermente giunto sul posto con dodici tecnici, ai quali si sono uniti i Carabinieri della Stazione di Palanzano, uomini del Corpo Forestale dello Stato, la Croce Rossa di Monchio e una squadra dei Vigili del Fuoco. Dopo alcune ore di difficile perlustrazione nel bosco (il contatto telefonico era nel frattempo decaduto per la batteria del cellulare dell’escursionista scarica) gli uomini del SAER hanno individuato il settantaseienne, stanco e spaventato, ma cosciente.
Da Massa-Cinquale, con le prime luci dell’alba, si è levato in volo l’elisoccorso Pegaso 3 , dal quale è stata sbarcata l’equipe sanitaria. Dopo una breve valutazione sul posto, il medico ha optato per il ricovero presso l’ospedale di Pisa, dove l’uomo è stato ricoverato in condizioni che fortunatamente sembrano non gravi