Elisoccorso notturno, aumenta il numero delle piazzole per atterraggio e decollo di 118 Centrale Operativa di Parma

Elisoccorso notturno: aumentano di mese in mese le piazzole per l’atterraggio in notturna dell’elicottero per il soccorso del 118 Centrale operativa Emilia Ovest con sede a Parma

Le ultime in ordine di tempo sono le piazzole di Valmozzola, Langhirano, Traversetolo che si aggiungono alle altre 27 già attive, comprese quelle degli ospedali di Parma, Vaio e Borgotaro.

Elisoccorso notturno, il futuro della Centrale Operativa 118 con sede a Parma

Avamposti di montagna che rendono l’atterraggio possibile dove i tempi del soccorso parlano da soli: venti minuti di volo contro un’ora di ambulanza, così accade per esempio da Santa Maria del Taro in elicottero, destinazione il Maggiore di Parma.

Promosse alla valutazione tecnica in materia aereonautica per la verifica della idoneità a atterraggio e decollo, le piazzole hanno poi goduto di migliorie apportate dai Comuni e sono passate a diventare ufficiali con tanto di certificato tecnico di volo, una descrizione del profilo che consente ai piloti di muoversi al sicuro anche al buio.

Descrizione a disposizione dei colleghi della Centrale operativa che, insieme a loro, individuano il sentiero di discesa e di salita.

L’ingresso delle piazzole nella mappa delle autorizzate anche di notte diventa così ufficiale: il coinvolgimento è diretto per tutti, a partire dalle Aziende sanitarie per arrivare ai singoli Comuni e spesso le Associazioni di volontariato o sportive.

Elisoccorso notturno, la soddisfazione del coordinatore regionale del sistema 118 Emilia-Romagna

“Un esempio di sinergia a costi contenuti, impatto organizzativo enorme per realizzare un efficace modo di essere vicini a chi si trova lontano”, spiega Antonio Pastori, coordinatore regionale del sistema 118.

“Grazie alla capillare diffusione di queste piazzole, programmata dalla Regione Emilia-Romagna ed approvata dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Parma, la Centrale Operativa del 118 di via del Taglio può garantire un servizio di soccorso extraospedaliero sempre più veloce e qualificato in grado di raggiungere zone decentrate e di difficile accesso”, sottolinea Ettore Brianti, direttore sanitario del Maggiore.

In questo modo, nella nostra provincia nel 2019, sono 14 le chiamate arrivate alla Centrale operativa 118 che hanno ricevuto i soccorsi in elicottero di notte, con evidente contrazione dei tempi di attivazione delle cure; 27 nella provincia di Piacenza e 25 in quella di Reggio Emilia per un totale di 66 richieste di soccorso.

“L’incremento delle piazzole abilitate al volo notturno – spiega Romana Bacchi, sub-commissaria sanitaria dell’Ausl di Parma  – rafforza ulteriormente la rete provinciale dell’emergenza-urgenza. Nelle situazioni in cui pochi minuti possono fare la differenza, queste infrastrutture assicurano il diritto alla salute proprio nelle zone dove è più difficile garantirlo.”

Elisoccorso notturno, i caschi  NVG – Night Vision Goggles

Per volare in sicurezza al buio occorrono gli speciali caschi che emettono fasci luminosi potenti – veri e propri sistemi di amplificazione della luce  – NVG -Night Vision Goggles- in grado di mettere a giorno la piazzola.

Oltre alla tecnologia, occorre un qualificato apporto professionale a partire dall’operatore tecnico che riceve e filtra le chiamate, l’infermiere che esegue il triage telefonico, impegnato in sincronia a identificare il bisogno sanitario, fornire istruzioni sulle manovre salvavita, (come il massaggio cardiaco o la defibrillazione precoce) e individuare il luogo dell’evento senza mai fare sentire abbandonata la persona che lancia l’allarme.

Mentre questa attività procede in modo spesso concitato, il servizio viene preso in carico da un operatore gestionale che, a partire dal disegno della rotta di volo, attiva i mezzi di soccorso via terra come ambulanza o le forze dell’ordine, vigili del fuoco e soccorso alpino.

Al suo fianco, a qualche metro di distanza, opera il coordinatore di volo alle prese con le mappe della zona, le informazioni meteo, per il disegno della rotta con punto di atterraggio più vicino.

Un suo alter ego sta volando sull’elicottero; il contatto tra di loro via radio è serrato, l’obiettivo: la sicurezza della missione.

Un anestesista-rianimatore, un infermiere e due piloti completano l’equipaggio in volo.

“Ogni missione è unica, per questo serve contenere il fattore tempo, trasferendo alla notte la qualità del soccorso di giorno”, spiega Teresa Di Bennardo, coordinatrice di Centrale Operativa 118 del servizio di Elisoccorso di Parma.

Ma l’intera rete del soccorso è completa solo tenendo conto del raccordo con i dipartimenti a elevata specialità con funzione hub regionale di Vaio, come la camera iperbarica, e del Maggiore, come il Trauma center, la Neurochirurgia, la Cardiologia e la Cardiochirurgia, la Neuroradiologia, il Centro Ustioni e la Terapia intensiva neonatale che trattano patologie complesse in cui il fattore tempo risulta fondamentale.

Mentre il volo si compie, queste strutture si preparano ad accogliere l’ammalato in modo tempestivo e opportuno per arrivare in tempi rapidi alla prima diagnosi, soccorrere e curare in modo efficace e appropriato.

Per approfondire:

ANPAS Valtrebbia, i volontari nella Centrale Operativa 118 Emilia Ovest di Parma

Gravemente ferito sui Monti Picentini, salvato da Soccorso Alpino CNSAS ed Aeronautica Militare / FOTO E VIDEO

Fonte dell’articolo:

Press release Azienda Ospedaliera di Parma

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