L’infermiere in autonomia negli equipaggi di soccorso sanitario: evidenze di letteratura
Fabio Mozzarelli1, Stefano Nani2
1Infermiere magistrale Azienda USL Piacenza
2Infermiere coordinatore UOC 118 Piacenza Soccorso
Introduzione: i sistemi di emergenza sanitaria preospedaliera, mostrano rilevanti differenze di tipo organizzativo/gestionale e di composizione degli equipaggi sia nel modello Anglosassone che in quelli Europei. Nel nostro Paese si notano differenze significative fra le varie regioni e talvolta anche nelle singole province che le compongono.
Il lavoro proposto, intende revisionare la letteratura scientifica in merito ad accertare se la sola risorsa infermieristica come unica componente sanitaria nel team di soccorso rispetto a configurazioni multi professionali, possa modificare gli outcomes dei pazienti trattati.
Materiali e metodi: attraverso una ricerca bibliografica di fonti primarie e secondarie, utilizzando il metodo P&PICO, sono state trovati 106 lavori scientifici di cui 15 inclusi nell’analisi, confrontando gli esiti dei pazienti assistiti da equipe con personale medico rispetto a team infermieristici.
Risultati: nella gran parte dei trattati, viene evidenziato come l’infermiere (o il paramedico se in ambito anglosassone), possa risultare la figura che con efficacia ed appropriatezza, agisce in autonomia nei team di soccorso.
Discussione: nel variegato sistema di soccorso sanitario Italiano, la conduzione di un team di emergenza, deve prevedere la presenza di un professionista che per suo background che per formazione accademica, possa espletare tale funzione.
L’infermiere con qualifica di specialista, potrebbe rivestire il ruolo di team leader grazie alle comprovate competenze derivate dall’impianto formativo e dimostrate sul campo.
Essere dovranno essere formalizzate attraverso una opportuna e periodica misurazione.
Conclusioni: la letteratura scientifica internazionale, colloca l’infermiere come figura professionale leader dei team di soccorso grazie all’architettura formativa, alla duttilità e pragmatismo del profilo nonché al positivo rapporto costo/efficacia.
Parole chiave: infermiere, medico, preospedaliero, appropriatezza, esiti
INTRODUZIONE
I sistemi di emergenza sanitaria extraospedaliera sia di derivazione Europea che Statunitense, mostrano rilevanti differenze sia di tipo organizzativo/gestionale che rispetto alla composizione e competenza dei membri dell’equipaggio di soccorso.
Nel modello Americano, vale il concetto che il paziente viene trasportato precocemente verso le strutture sanitarie appropriate mentre in quello franco/tedesco, all’opposto, sono i sanitari che si portano dal paziente (Wolfang et al., 2003).
Nei Paesi anglosassoni, si osserva una sostanziale uniformità nelle risorse professionali utilizzate ovvero tecnici paramedici chiamati Emergency Medical Technician (EMT).
Essi sono suddivisi in fasce di competenza: si parte dal livello basic, seguito poi dalla classe intermedia EMT-1 ed EMT-2 fino agli EMT-Paramedic che esprimono competenze avanzate (NAEMT 2006).
Il quadro europeo, appare quanto mai variegato e disomogeneo: ad esempio in Gran Bretagna la figura preposta al soccorso sanitario in ambito territoriale, è un EMT, mentre in altre realtà come nelle aree francofone, in Olanda, nei Paesi del Nord Europa, sono gli infermieri e sporadicamente i medici ad essere utilizzati sui mezzi di soccorso.
In Italia, la situazione si presenta oltremodo complessa.