Disaster Manager, il futuro è nella messa in rete delle informazioni, e in una linea di comando sempre "open"
Un webinar sul disaster manager nella Protezione civile con partecipanti particolarmente qualificati, quello proposto da ASSODIMA. Un titolo che guarda avanti, “Il futuro della tecnologia dell’emergenza”
Il webinar ha concluso il ciclo di incontri che l’Associazione Nazionale Disaster Manager (ASSODIMA) ha dedicato ai grandi temi delle maxi emergenze
Ospiti dell’evento, coordinato da Sergio Achille e condotto da Massimiliano Palma (Regola S.r.l.):
– Giulio Bernardini, coordinatore della C.O. 118 / Elisoccorso dell’Area Omogenea Emilia Ovest;
– Roberto Riva Cambrino, Comandante della Polizia Locale di Parma;
– Matteo Vischi, Agenzia per la Protezione Civile / Centro Funzionale della Provincia Autonoma di Bolzano
“Un ciclo che si conclude in bellezza – racconta Sergio Achille nella propria presentazione dell’evento – perché chiudiamo con un parterre importante, e chiudiamo con chi ci ha sorretto in questo ciclo di webinar e questo percorso che abbiamo dovuto intraprendere per poter in qualche modo supplire ai nostri incontri di persona e ai meeting”.
Già, l’emergenza Covid ha determinato uno stravolgimento anche delle modalità di comunicazione e formazione, tra le altre cose.
Una nuova sfida che è stata affrontata certamente attingendo alle nuove tecnologie, ma anche a strumenti innovativi come FlagMii EML, entro il quale Assodima è stata inserita.
FlagMii EML non è una semplice piattaforma per la gestione degli alert: è invece un vero e proprio sistema di comunicazione integrata per la risposta corale e in diretta nell’emergenza e soccorso, mettendo in rete ogni protagonista della risposta, sia esso istituzionale o una centrale operativa o una squadra di soccorritori.
Una piattaforma che raccoglie le linee guida e le best practice e le integra per offrire in un solo “luogo virtuale” tutto ciò che può servire nella gestione di un’emergenza, soprattutto di Protezione civile.
Disaster manager, le opportunità offerte da FlagMii EML e Notwice:
Citato, interviene Massimiliano Palma, general manager di Regola.
“Un ciclo di webinar molto utili – racconta -, quello organizzato dall’ Associazione Nazionale Disaster Manager (ASSODIMA), e vi assicuro che abbiamo preso parecchi appunti.
Uno dei nostri obiettivi è stato quello di imparare, perché come sapete noi “tecnologici” tendiamo a guardare molto avanti, ed invece è fondamentale rimanere molto vicini ai professionisti dell’emergenza.
Pensando a questo webinar mi è venuto alla mente un antico adagio che recita “nella moltitudine dei consiglieri c’è la riuscita”, a sottolineare come mai come oggi i professionisti che si occupano di emergenza possono tutti insieme, cooperando, contribuire alla riuscita. Quindi alla sicurezza delle persone e delle cose.
In questo senso Regola ha sempre cercato di dare il suo piccolo contributo: noi operiamo nel contesto dell’emergenza da tanto tempo.
Abbiamo un mood, in Regola, che ci consente di lavorare in maniera molto attenta: crediamo fermamente che semplificare le tecnologie per la pubblica sicurezza sia fondamentale perché le persone possano prendere decisioni informate.
E ci riferiamo sia al professionista che fa emergenza e sia anche al cittadino.
Con i nostri ospiti, in questo webinar, avremo modo di vedere contesti di emergenza diversificati ma con tecnologie che in un certo senso sono comuni”.
Giulio Bernardini, coordinatore della C.O. 118 / Elisoccorso dell’Area Omogenea Emilia Ovest: “la qualità tecnologica ci ha permesso di migliorare le Ipa”
“L’utilizzo di questa piattaforma tecnologica ci consente un miglioramento tangibile di quella che è la qualità delle manovre salvavita.
Abbiamo cominciato ad utilizzare la piattaforma a fine aprile 2020, e ad oggi abbiamo effettuato più di 1000 interventi, che ci hanno permesso di generare circa 450 delocalizzazioni, con interventi in videochiamata in circa 300 casi.
Ne deriva un approccio multifunzionale che ha prodotto per il gestore di centrale operativa 118 un effettivo guadagno in termini di contestualizzazione dei bisogni del chiamante attraverso un semplicissimo screening video.
Ma quello che ha fatto veramente la differenze, quello che abbiamo apprezzato particolarmente, è la qualità tecnologica che questo sistema ha permesso di migliorare le Ipa, le istruzioni pre arrivo.
Abbiamo fatto un passo in più, in Area omogenea Emilia Ovest: abbiamo messo in condivisione l’utilizzo di questa piattaforma con il locale Comando dei Vigili del Fuoco.
Questo ci consente di aggiungere quello che definiamo consulente esterno, per l’appunto il locale comando dei Vigili del Fuoco.
E ha consentito l’utilizzo delle competenze tecniche dei Vigili del Fuoco, che hanno quindi anticipato l’arrivo dei loro mezzi con la scelta del supporto tecnico più mirato.
Siamo molto contenti che anche la Polizia Locale di Parma si sta approntando per utilizzare questa piattaforma: ciò andrà a migliorare ulteriormente la collaborazione tra centrali operative che sono contigue anche per vicinanza”.
Roberto Riva Cambrino, Comandante della Polizia Locale di Parma: disaster manager alieno dal “si è sempre fatto così”
“Dal piccolo al grande Comune le emergenze non si presentano mai allo stato puro: ci sono sempre necessità di saperi ed approcci diversi per arrivare alla soluzione.
Ci vuole davvero un’ibridizzazione culturale degli operatori del soccorso in emergenza.
Ci vuole un’attenzione all’andare oltre al consueto, al “si è sempre fatto così” o al “non è di nostra competenza”: in un’emergenza bisogna arrivare preparati, bisogna aver fatto i compiti a casa.
Come ci insegnavano i bravi disaster manager, in tempi di pace si prepara quello che serve in tempo di guerra, in termini di pianificazione, di cultura, di formazione.
E’ evidente che non possiamo improvvisare.
Come abbiamo capito con FlagMii e grazie a Regione Emilia-Romagna, che tutti gli anni avvia dei bandi per l’innovazione tecnologica, abbiamo pensato con i miei collaboratori di coinvolgere il 118 in un po’ progetto un po’ ambizioso: l’aumento della cultura di emergenza e soccorso negli agenti di Polizia Locale.
Non è inconsueto che si arrivi, per casualità, per primi su un incidente e ci sia quel tempo di attesa in cui è necessario si sposti più possibile la linea del fronte del soccorso.
Con questo progetto quindi abbiamo voluto pensare ad un’integrazione tra le centrali operative, e di applicarlo nelle nostre operatività.
Pensiamo ai varchi, che leggono le targhe, ma leggono anche le tabelle con i codici Kemler, e possono essere utili quindi per riconoscere i mezzi pericolosi che si avvicinino ad un’area di incidente.
La piattaforma ci consente di inviare personale esperto e soprattutto ad avere una descrizione fedele di quello che sta succedendo agli operatori in centrale.
La tecnologia però diventa importante solo se il personale non la vive come un gadget, ma come uno strumento che ha metabolizzato.
Solo se si riesce a condividere il dato si ottiene il massimo risultato.
Personalmente penso che la tecnologia debba diventare lo strumento per coprire tutte le fasi delle attività di Protezione Civile.
Il Flag Mii è il sistema che ci ha convinti ad abbracciare questo progetto, che come dicevo vuole essere sia l’acquisizione di una strumentazione per la condivisione dei dati, ma soprattutto uno sprone ad una cultura diversa.
E infatti abbiamo organizzato un corso di formazione per il personale con elementi di medicina tattica da una parte, e dall’altra di dotare alcuni nostri nuovi mezzi delle attrezzature per il trasporto organi”.
Matteo Vischi, Agenzia per la Protezione Civile / Centro Funzionale della Provincia Autonoma di Bolzano: il Notwice e le straordinarie possibilità del cloud
“Le nuove tecnologie sono una sfida, per le persone che operano nella Protezione civile, e per noi è molto importante sfruttare soluzioni che siano di facile fruibilità per l’utente finale.
Fino al terremoto dell’Abruzzo era un sogno poter parlare di Cloud o di utilizzo di smartphone: solo andando indietro di pochi anni, sarebbe sembrato fantascienza.
Noi a Bolzano, quindi in una realtà relativamente ridotta, non abbiamo adottato il modello di coordinamento Augustus ma un modello molto diffuso in Germania, mutuato dalla direttiva 100 tedesca.
Tale modello si compone di sole sei funzioni di supporto, e questo ci compone di avere un sistema di comando molto snello e veloce.
Questo modello si adatta bene alle emergenze che si verificano da noi, che per nostra fortuna sono solitamente ad alto impatto ma di durata relativamente breve.
Fino ad alcuni anni fa questo modello era la chiave di volta, perché ci consentiva di gestire tutta l’emergenza anche in assenza di tecnologia, di corrente o di internet.
Ma nel tempo ci siamo resi conto che non era l’elemento tecnologico, il limite di quei modelli.
Perciò abbiamo implementato con la digitalizzazione.
Abbiamo voluto quindi liberare le persone da troppe procedure, per regalare loro il tempo per pensare: chi gestisce l’emergenza, a mio avviso, deve riuscire a bilanciare l’approccio stile chk list dell’aereo con un approccio più libero e più connesso di pensiero.
Di qui l’esigenza di integrare strumenti in essere, perché le sirene vengono mantenute, ma ad esempio la possibilità di diffondere in maniera rapida le stesse informazioni di emergenza attraverso i social media o altri canali.
Questo garantisce anche la gestione delle corrette informazioni verso le istituzioni e verso i cittadini.
Anche in questo senso noi siamo stati molto felici di sperimentare la piattaforma Notwice, che ci ha permesso di integrare in maniera molto efficace quelli che sono i processi di comunicazione di allertamento e la comunicazione funzionale al coordinamento, soprattutto portando la discussione ad un approccio di gestione distribuita.
Per noi è un grande carico di lavoro tutto ciò che sta dietro alla gestione della comunicazione, come possono essere per esempio le rubriche: attraverso il Notwice siamo riusciti a costruire una sorta di piramide di condivisione delle informazioni, per cui il singolo soggetto (per esempio il sindaco) si amministra i propri contatti.
Questi strumenti ci fanno risparmiare tempo ed energie e di concentrarci sui contenuti. E soprattutto di fare rete”.
Messa in rete dei saperi, documentazione e alert direttamente dal cloud, funzioni “di prossimità” nella gestione delle emergenze sanitarie o di Protezione civile: il disaster manager diventa ruolo inclusivo di tante innovazioni e di un mondo che, anche nel soccorso, sta mutando rapidamente.
Per approfondire:
Croce Rossa, dal 22/09 al via la campagna sulla ‘Disaster Resilience’