Qual è l'ambulanza più indicata per gli interventi in montagna?
Quali caratteristiche servono alle ambulanze di montagna per garantire ai soccorritori di lavorare con serenità, sicurezza e velocità? Ne parliamo guardando i modelli di EDM Ambulanze, in un articolo focalizzato sulle necessità dei soccorritori in ambito alpino e appenninico.
FORLI’ – Quando si parla di soccorso in montagna solitamente ci si trova di fronte ad esigenze di soccorso molto, molto complicate. Rispetto alla campagna o alla città, il trasporto dalle località montane più isolate agli ospedali sono:
- con distanze più lunghe
- con percorsi più complessi da guidare
- con stress maggiori a livello di operatività
- con più necessità di comfort
Per effettuare un servizio sanitario di qualità, sono necessarie ambulanze che rispondano a determinati criteri, e che garantiscano determinati vantaggi. Con semplicità e chiarezza, EDM Ambulanze ha pensato ad un’ambulanza solo per le aree appenniniche e montane, dove i problemi da affrontare sono chiari ed evidenti.
Montagna, un problema di guida
Per riuscire ad affrontare senza patemi le strette e tortuose strade montane d’Italia servono veicoli compatti. Nelle ambulanze di oggi, il dominatore indiscusso è il Volkswagen Transporter, giunto ormai alla sesta edizione T6 ed equipaggiato con motori 2.0 da 150 o 199 cavalli.
Questa ambulanza ha una configurazione tanto conosciuta che è quasi inutile ripeterne i pregi. Il T6 da 199Cv esce solo con cambio DSG, e garantisce una coppia di 450Nm spalmata con regolarità. La sensazione di avere sempre potenza disponibile è garantita dal rodatissimo cambio automatico con doppia frizione che permette di avere sempre innestata la marcia giusta. Elemento fondamentale per un ottima guida su strade tortuose e ripide è la trazione integrale 4MOTION. Questo sistema di trazione è nativo su questo veicolo e permette un 4X4 progressivo per una massima economia d’esercizio.
Parliamo di un mezzo che è molto piacevole da guidare, spesso paragonato dagli utilizzatori ad una Passat, sia per il comfort di seduta che per le prestazioni offerte. Il motore Euro 6 non è certamente parco nei consumi (7 litri/100 Km sul misto, 9 in ciclo urbano, dichiarati) e rappresenta un top di gamma che nel tempo si è costruito una nutrita schiera di ammiratori.
Perché scegliere il T6 EDM in montagna?
Fra tutte le ambulanze oggi in commercio quella di EDM è una delle soluzioni con accorgimenti particolari, pensati per una maggiore facilità di fruizione da parte di tutti gli operatori.
La confidenza offerta al soccorritore nel vano sanitario e lo spazio sono pensati perché tutti, dal soccorritore volontario che per la prima volta sale sul veicolo, al medico di 118 che deve operare con rapidità, possano trovare ciò che vogliono immediatamente.
Perché se nell’operatività quotidiana, in montagna, c’è da badare allo spazio, serve anche un occhio di riguardo alla sostanza, cioè capacità di avere tutto il necessario a disposizione con poche mosse. Ricavare alloggiamenti per caricare il materiale richiesto dai 118 non è facile. Attrezzature elettromedicali, impianti ad ossigeno, dispositivi di trasporto, zaini e consumabili occupano gran parte delle pareti.
EDM Ambulanze ha seguito una filosofia di sviluppo legata concettualmente ai sistemi più rapidi di sgancio, riducendo il più possibile l’uso degli sportelli. L’azienda romagnola ha dotato il Volkswagen T6 a tetto alto integrato di diverse interessanti soluzioni, come lo scaldaliquidi integrato a scomparsa.
Inoltre il tetto prodotto da EDM per il T6 aumenta lo spazio disponibile sopra la testa del soccorritore. Integrando direttamente gli spoiler dei lampeggianti poi è stato ridotto il rumore, aumentato il comfort e migliorata l’aerodinamica del veicolo. Sul Volkswagen T6 quindi si riesce ad avere tutto ciò che è necessario per un intervento di emergenza critica, senza cedere punti al comfort di trasporto.
Montagna, nessun problema con l’ambulanza giusta!
E proprio il comfort è l’ultimo degli aspetti che va evidenziato come fattore premiante delle ambulanze compatte.
Durante la marcia è possibile che due soccorritori operino insieme, uno in posizione di testa e l’altro a lato del paziente, su sedute EN1789. E l’autista soccorritore non dovrà mai lottare con gli spigoli e gli ingombri per fare manovra, riducendo i tempi di intervento. Il viaggio verso l’ospedale poi, su un veicolo che è nato – storicamente – per il trasporto persone, risulta comunque molto comodo anche per chi si sta recando al pronto soccorso.
Pazienti e cittadini che, una volta tornati a casa, avranno capito perché la propria associazione ha scelto un’ambulanza compatta, invece della classica grande ambulanza che si vede viaggiare quando si va in città.
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