A Bologna arriva il gilet anti-violenza per medici e infermieri

Il nuovo gilet anti-violenza verrà sperimentato per tre mesi a partire da aprile. Si attiva anche in caso di malore

Sant’Orsola e Ausl di Bologna sperimentano il gilet anti-violenza per il personale sanitario, sempre più spesso vittima di aggressioni

Il dispositivo, che verrà sperimentato per almeno tre mesi a partire da aprile, è un modello progettato per i runner che si allenano di notte in luoghi isolati, ma è stato adattato da D-Air lab e dai professionisti delle due aziende per le esigenze del personale sanitario.

Il gilet lancia un potente allarme sonoro e invia telefonate e Sms a vigilanza e forze dell’ordine segnalando la posizione Gps.

Si attiva anche automaticamente in caso di malore o perdita di coscienza.

Il Policlinico lo userà per il personale del servizio dialisi, di anatomia patologica, di psichiatria, di anestesia e rianimazione, costretto a spostarsi anche di notte tra i padiglioni dell’ospedale.

L’Ausl, invece, sperimenterà il gilet “Negroli” con gli operatori del 118, del dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche, e con i medici di continuità assistenziale.

PERCHE’ IL GILET? NEL 2021 248 CASI DI VIOLENZA CONTRO PERSONALE AUSL

Per quanto riguarda l’Ausl di Bologna ci sono state 248 segnalazioni di violenza nel 2021, dato in crescita, in 74 casi riguardavano la violenza fisica. In 48 di questi casi è stato necessario ricorrere all’intervento delle forze dell’ordine.

Per quanto riguarda il Sant’Orsola nell’ultimo triennio si verificano almeno tre segnalazioni al mese, e si registra un “atteggiamento sempre più violento nei confronti degli operatori– fanno sapere le aziende- tanto che, rispetto al 2019, gli episodi di violenza fisica sono passati dall’essere solo il 5% del totale delle segnalazioni ricevute, a rappresentare il 26% del totale delle segnalazioni nell’anno 2021″.

NON SOLO IL GILET ANTI-VIOLENZA: MEDICI E INFERMIERI A LEZIONE PER IMPARARE A GESTIRE I PAZIENTI ‘DIFFICILI’

Sabato 12 marzo è la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari” e in tutta l’Emilia-Romagna si svolgeranno iniziative di sensibilizzazione.

La Regione segnala in particolare corsi di formazione ad hoc per insegnare a medici e infermieri che lavorano nelle strutture sanitarie dell’Emilia-Romagna come gestire al meglio le situazioni critiche e i pazienti “difficili”.

E anche il supporto psicologico personalizzato per aiutare gli operatori sanitari vittime di aggressioni fisiche o verbali sul luogo di lavoro a vincere lo stress e a superare il trauma vissuto.

Per approfondire:

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Fonte dell’articolo:

Agenzia Dire

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