A San Severo l’addio al medico del 118 morto nell’incidente in elicottero: “In cielo un angelo col camice”
A San Severo, paese in provincia di Foggia, si sono svolti i funerali del medico del 118 morto insieme ad altre sei persone sabato ad Apricena. Ambulanze accompagnano il feretro
L’amore di San Severo avvolge la famiglia del dottor Maurizio De Girolamo
“C’è una cosa che mi riempie di orgoglio: vedere così tanto amore, così tanto affetto, così tanta gente in segno di rispetto verso papà che amava i suoi pazienti e la sua gente perché una vita dedicata al prossimo”.
Lo ha detto Carlo Ugo De Girolamo, 37enne figlio di Maurizio, il medico del 118 morto nell’incidente aviatorio ad Apricena (Foggia) di sabato scorso assieme ad altre sei persone.
“Le parole per descrivere questa tragedia non ci sono perché questa tragedia ha spezzato vite umane, vite giovanissime come quelle dei due bambini che ora non ci sono più“, ha continuato l’ex deputato di Coraggio Italia.
“Mio padre ha dedicato un’intera vita a salvare altre vite, a soccorrere persone e sono grato a tutti i soccorritori, carabinieri, protezione civile, forestali, personale medico e sanitario che sotto la pioggia e il fango di quella tremenda giornata di sabato, hanno svolto le operazioni di ricerca e hanno permesso di avere qui papà”, ha proseguito.
SAN SEVERO, LE AMBULANZE SCORTANO IL FERETRO
Il feretro di Maurizio De Girolamo è stato scortato dalle ambulanze e dalle auto mediche che per tanti anni sono state per lui la seconda casa.
Il corteo funebre è partito dalla cappella dell’ospedale Mascia Maselli di San Severo e ha raggiunto, a passo lento, la cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta nel centro storico della città in cui De Girolamo viveva.
I colleghi del sistema di emergenza urgenza con cui lui hanno condiviso i turni instancabili di lavoro, erano tutti accanto a sua moglie Claudia e ai tre figli: Carlo Ugo, Nicolò e Lucia.
A SAN SEVERO LUTTO CITTADINO, IN CHIESA ANCHE EMILIANO
“Tenetevi pronti perché nell’ora che non immaginate viene il figlio dell’Uomo e così è stato per Maurizio che ha incontrato la morte nell’ora in cui meno se l’aspettava“, ha detto don Luigi Rubino, il vicario della diocesi di San Severo nel corso dell’omelia.
“Davanti a questa tragedia tante sono le domande nel cuore ma tanta è anche la delusione per risposte che non arrivano – ha continuato il sacerdote –.
Dobbiamo avere il coraggio di accettare questo limite che ci rimanda al nostro essere umani e perciò incapaci di poter capire tutto o rispondere a tutto”.
In prima fila accanto ai parenti del medico, ci sono il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il prefetto di Foggia Maurizio Valiante, il sindaco di San Severo Francesco Miglio e le autorità militari.
In città è stato proclamato il lutto cittadino esteso alla Regione da Emiliano.
Sarà invece il console sloveno a occuparsi delle salme di Bostjan Rigler, 54 anni, MatejaCurk Rigler, 44 anni, Jon e Liza Rigler rispettivamente 14 e 13 anni, la famiglia vittima dell’incidente.
La roulotte su cui stavano viaggiando per la Puglia, è rimasta nel parcheggio di Alidaunia, la società a cui l’elicottero AW109 apparteneva.
IL FIGLIO NICOLÒ: “UN ANGELO COL CAMICE IN CIELO”
“Sapete cosa mi dispiace di più? Non aver passato più tempo insieme, più di quello che abbiamo passato.
A tutti i genitori che sono qui: cercate di imparare da questa tragedia perché all’improvviso potreste non esserci più, lasciando un vuoto incolmabile nei vostri figli.
Godetevi ogni minuto del vostro tempo con i vostri figli perché il tempo non ritorna, quello che ritorna, come nel mio caso, sarà il rimpianto di aver perso tempo.
Oggi è un giorno tristissimo ma allo stesso tempo possiamo gioire perché in cielo come in terra c’è un angelo custode con il camice bianco in più, a disposizione di tutti. Ciao Papà”.
Sono le parole che Nicolò, primogenito di Maurizio De Girolamo, il medico morto nell’incidente aviatorio di sabato scorso, ha pronunciato nel corso della cerimonia funebre per suo padre.
“Non sono arrabbiato con te – ha detto rivolgendo lo sguardo alla grande foto del padre sistemata accanto alla bara su cui è stato ripiegato il camice da medico – ma sono arrabbiato perché non mi spiego come sia potuto accadere tutto questo.
Non lo posso accettare ma sicuramente era la fine che preferivi così, gloriosa non da tutti”.
“Ci hai fatto veramente un brutto scherzo papà, avevamo degli appuntamenti importanti l’anno prossimo: io mi sposerò, mia sorella si sposerà e ci hai lasciato sul più bello.
Non avrei mai pensato una fine così”, ha continuato Nicolò che ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato alle ricerche e al recupero delle salme delle vittime, le autorità civili e militari e ai tanti che hanno mostrato vicinanza alla sua famiglia a cui “sono grato perché avete fatto scoprire un lato di mio papà che non conoscevo ovvero che era un medico esemplare, elogiato in tutti i modi possibili.
Non c’è stata una sola persona che non abbia detto: ‘Sii orgoglioso di tuo padre perché era sempre sorridente’, forse un po’ come me”.
I COLLEGHI: “LASCIA UN DOLORE IMMENSO”
“C’è stata una amicizia di trenta anni, nata dai tempi della guardia medica dove abbiamo iniziato ed è proseguita con i pronto soccorso estivi e infine nel 118.
Questo è un lavoro in cui è fondamentale avere dei consigli, scambiare opinioni e metodologie di lavoro e con Maurizio era così”.
La voce di Francesco Marino, medico del 118 delle isole Tremiti, con la felpa blu di ordinanza, si piega alla commozione più volte mentre ricorda, durante i funerali Maurizio De Girolamo.
“Resterai indelebile nelle nostre memorie. Hai donato quotidianamente il tuo sorriso travolgente come l’amore che ponevi nel tuo lavoro.
Il tuo esempio e coraggio è una forza per andare avanti nel nostro difficile lavoro“, le parole di Antonella De Pilla, infermiera del 118 delle Tremiti.
“Oggi ci lasci senza parole, la tua morte lascia un vuoto immenso nelle vostre anime.
Sei stato un grande professionista, senza tralasciare mai nessuno.
Hai salvato tante vite ma la tua è stata destinata a un progetto divino. Sappi – ha concluso – che non è un addio ma un arrivederci. Grazie di tutto”.
IL SINDACO DI SAN SEVERO: “ERA UN AMICO”
“Voglio ricordare Maurizio con un aneddoto.
L’ho incontrato qualche tempo fa, ero arrabbiato dopo una riunione.
Incontrandolo mi ha detto: ti do consiglio, prendi una motocicletta e se non ce l’hai vattela a comprare.
Ci sono in zona tanti bei posti, ti passerà”.
La moto non l’ho comprata, purtroppo mi capita ancora di arrabbiarmi, e ora sono qui a fare l’orazione funebre a te.
Ti do un consiglio Maurizio, per dimenticare quei secondi tremendi che hanno posto fine alla tua esistenza, prendi la moto e inizia questo viaggio verso un mondo migliore di questo, dove nessuno ti giudica, dove non corri il rischio di trovarti un energumeno alla porta del pronto soccorso che ti offende, insulta.
Perlustra questo mondo in ogni angolo, alla ricerca della pace e della serenità”.
Lo ha detto il sindaco di San Severo (Foggia), Francesco Miglio, nel corso dei funerali di Maurizio De Girolamo.
Continuando, Miglio ha citato “un altro aneddoto”.
“Quando suo figlio Carlo nel 2018 fu eletto deputato, lo incontrai e – ha ricordato – volle offrirmi qualcosa la bar.
Ordinai un caffè e mi disse: ‘Ma hai capito che mio figlio è diventato parlamentare?
Non consigliere comunale di un paese di 50 abitanti. Prendi qualcosa in più di un caffè’. Era così Maurizio”, ha proseguito Miglio.
“Era un amicone, una persona simpatica, affabile, sempre disponibile quando era in servizio e quando non lo era perché lui amava mettersi a disposizione degli altri“, ha ripetuto il sindaco che poi ha voluto “abbracciare a nome di tutta la comunità di san Severo, che è una comunità strana ma sa essere unita in alcuni casi, Claudia sua moglie ed ex dirigente comunale, i suoi figli Carlo Ugo, Nicolò e Lucia, i fratelli e le sorelle. Che la terra ti sia lieve Maurizio”.
EMILIANO: “DE GIROLAMO SALVATORE DELLO STATO”
“Oggi ascoltavo i suoi colleghi e mi sono ricordato di quando è capitato a me di perdere qualche collega.
Quando perdi qualcuno e ti senti debole perché lui era più forte di te, più bravo di te e alle volte ti tirava su nelle giornate negative, non credo che sarebbe felice di vedervi rassegnati.
Vi vuole vedere in piena forza ed energia.
Tutto quello che vi ha insegnato lo ha fissato nella vostra testa con un evento che avremmo voluto evitare.
La morte ha questa capacità: fissare la vita di chi perdiamo dentro la nostra testa facendola diventare una guida quotidiana. Ascoltatela”.
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano nel corso della cerimonia funebre di Maurizio De Girolamo.
Il presidente, dall’ambone della cattedrale di San Severo, ha evidenziato che “De Girolamo è un servitore dello Stato.
Una persona che, col sorriso sulle labbra, senza far pesare mai questo servizio, ha fatto tutto quello che era nel suo potere per realizzare e costruire una comunità nella quale si riconosceva con tutte le contraddizioni che le Istituzioni, i servizi pubblici che ciascuno di noi vive, le ha accettate con energia, con senso dell’umorismo e severità perché non è possibile servire il prossimo senza essere severi con se stessi e con i propri collaboratori”.
“La Regione Puglia e tutta la Repubblica italiana dice grazie a Maurizio e a tutti quelli – e sono milioni nel nostro Paese – che tutte le mattine, dritto o storto fanno il loro dovere e assicurano a questo Paese e a questa comunità, un insieme incredibile di servizi che noi alle volte sottovalutiamo perché diamo per scontato – ha continuato Emiliano –.
Lui non ha mai sottovalutato nulla, non ha sottovalutato mai nessuna situazione”.
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