Aggressioni ai soccorritori del 118: presentata l’ambulanza con videocamere e geolocalizzazione
Aggressioni ai soccorritori del 118: purtroppo non sembrano volersi fermare.
Ne abbiamo narrato solo pochi giorni fa, e da allora ne sono state purtroppo registrate altre. L’ultima, in ordine temporale, a Sampierdarena.
Napoli, protagonista durante le recenti festività natalizie di un’escalation di violenza ai danni di personale medico e sanitario, è anche la città della risposta e della soluzione: pochi giorni fa l’Ospedale del Mare ha ospitato la presentazione della prima ambulanza dotata di un sistema di videosorveglianza e geolocalizzazione completo. Uno dei soccorritori, tra le altre cose, indosserà una bodycam in grado di riprendere ogni fase dell’intervento, e di registrare eventuali criticità della sicurezza.
L’ambulanza collegherà mediante un semplice pulsante i soccorritori e le centrali operative di Polizia di Stato e Carabinieri.
La notizia va accolta con soddisfazione da parte di tutti, soprattutto da quanti si spendono per il prossimo in quell’area (l’ Asl Napoli 1), ma lascia spazio anche ad un punto interrogativo che dovrà trovare soluzione in tempi rapidi.
Ci riferiamo al numero di operatori attivi: i media locali (in questo caso fonte è NapoliToday) sottolineano la importante carenza di personale in essere.
“Secondo le stime interne all’azienda – racconta il quotidiano online del network nazionale Citynews –, sarebbero oltre 70 le unità lavorative mancanti per garantire un servizio adeguato, 40-45 infermieri e una trentina di medici”.
Della complicata situazione attuale del sistema 118 abbiamo raccontato in molte occasioni, riaprire la polemica per macinare likes non sarebbe troppo serio né troppo etico.
Ribadiremo perciò un’evidenza elementare sulla quale tutti siamo di certo d’accordo: chi indossa la divisa e si mette al servizio della comunità merita di poter operare in sicurezza e con la dignità che l’impegno implica.