Aggressioni ai soccorritori, la Croce Rossa ha pubblicato il report sulla violenza ai propri volontari nel 2020
Una aggressione alla settimana, ogni settimana dell’anno. E’ questo il dato che emerge dal Report 2020 dell’Osservatorio istituito dalla Croce Rossa Italiana in tema di violenza sui proprio volontari. Maglia nera alla Lombardia
Un altro dato che emerge è il contesto nel quale è avvenuta l’aggressione, nel 65% legato al servizio in autoambulanza del Trasporto Sanitario e Soccorso in Ambulanza (TSSA).
Rocca: “Strumento importante che invito i nostri volontari ad utilizzare, oggi più che mai”
E’ online il report 2020 sulle denunce di aggressioni ai volontari CRI ricevute dall’Osservatorio istituito ad hoc nell’ambito della campagna “Non sono un bersaglio”.
Il report, che colleziona le segnalazioni su base anonima delle aggressioni, rappresenta un punto di partenza nell’attività di analisi e di approfondimento sul fenomeno legato alle aggressioni al personale sanitario e ai Volontari che svolgono quotidianamente attività sul territorio.
Oltre ai dati sull’Osservatorio, il report sottolinea le novità introdotte nel 2020 ai fini statistici e raccomanda alcune azioni da intraprendere nel 2021.
Aggressioni ai volontari della Croce Rossa, alcuni dati emersi nel 2020
A due anni dalla sua istituzione, l’Osservatorio ha ricevuto una media poco più alta rispetto al precedente anno, ossia di quattro segnalazioni al mese.
Gran parte delle aggressioni segnalate sono avvenute durante l’attività di Trasporto Sanitario e Soccorso in Ambulanza (TSSA) pari al 65,3% (71,21% nel 2019).
Vittima e aggressore nella maggior parte dei casi sono uomini (78 e 64%) e nel 45% dei casi riportati, l’aggressione è stata fisica.
Inoltre, nel 76% dei casi analizzati l’aggressione fisica ha comportato danni a persone e nel 14% dei casi a mezzi di servizio.
Particolarmente preoccupanti i dati relativi alla tipologia dell’aggressore.
Infatti, nel 23,73% dei casi l’aggressione è avvenuta da parte di un gruppo e, in oltre un terzo dei casi (34,75%), l’aggressore non era direttamente coinvolto nell’evento, non trattandosi del paziente o di un familiare o amico dell’assistito.
Le aggressioni ai volontari e la neutralità dei soccorritori, qualche riflessione del Presidente Croce Rossa nella Giornata dei Diritti Umani
“Il 10 dicembre nel quale celebriamo la Giornata Mondiale dei Diritti Umani – commenta il Presidente CRI Francesco Rocca – per la Croce Rossa Italiana significa anche il momento per far luce sulla violazione della neutralità dei soccorritori.
Due anni fa in questa data, infatti, abbiamo lanciato la campagna nazionale “Non sono un bersaglio”.
La necessità di denuncia nacque dal crescente numero di aggressioni ai danni di operatori sanitari nelle ambulanze, nelle guardie mediche, negli ospedali, tanto che lo stesso anno venne persino avviato un iter legislativo di iniziativa governativa.
Parallelamente al lavoro per “Non sono un bersaglio”, si è deciso di istituire un Osservatorio sulle aggressioni ai propri Volontari, uno strumento importante che invito ad utilizzare, oggi più che mai.
Nonostante i numeri mostrino una leggerissima inflessione dei dati rispetto al 2019, sono ancora troppi i casi di violenza ai danni di chi dovrebbe godere della neutralità del soccorso.
Inoltre, la pandemia ha generato nuovi inquietanti risvolti: la cronaca degli ultimi mesi ci racconta, infatti, di aggressioni ai danni di operatori impegnati nell’emergenza Covid da parte di chi nega la portata della stessa”.
Leggi il report della Croce Rossa Italiana sulle aggressioni ai Volontari CRI nel 2020
Report_Osservatorio_2020_per_pubblicazione CRI
Per approfondire:
Caltanissetta, volontario Croce Rossa aggredito da tre uomini: le aggressioni non si fermano