Ambulanza della morte, il Pm chiede per Davide Garofalo una pena di 30 anni
Il caso dell’ “ambulanza della morte”, portato alla luce dai servizi de “Le Iene”, è giunto ad una tappa importante dell’iter processuale, che si celebra davanti alla Corte di assise di Catania: durante un’udienza con requisitoria, il Pm ha chiesto una condanna per l’imputato di 30 anni di carcere
Il pubblico ministero Andrea Bonomo ha tenuto conto nella formulazione dell’aggravante della minorata difesa delle tre vittime, Salvatore Gagliano, Agatina Triscari e Salvatore Cadile.
I tre, malati terminali, sarebbero stati uccisi da Davide Garofalo durante il trasporto in ambulanza alle loro abitazioni.
Embolia gassosa con iniezione di bolla d’aria, questo il metodo usato nell’ambulanza della morte
Assieme ad un secondo imputato, Agatino Scalisi, avrebbero causato il decesso per embolia gassosa mediante l’iniezione di una bolla d’aria.
Altre accuse a carico di Garofalo sono state quelle di estorsione, aggravata dal metodo mafioso, nei confronti dell’impresa di pompe funebri di Orazio Arena e dei figli Giuseppe e Luca.
La prossima udienza, fissata per il 9 marzo, vedrà protagonista l’avvocato dell’imputato, Turi Liotta, che perorerà la causa del proprio assistito, che si è sempre dichiarato innocente.
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