Ambulanze multate, non solo Torino: a Roma multe da 100 euro se si passa in via dei Fori Imperiali
Ambulanze multate, un problema che affonda le proprie radici nei decenni, più che negli anni. E quanto riportato da alcune testate di rilievo nazionale come Il Tempo ed Il Fatto Quotidiano riguardanti Roma pare suggerirci che il tema dell’ambulanza in certe città sia ancora tema ancora lungi dall’essere risolto.
La situazione di Roma è piuttosto diversa da quella narrata a Torino, ad accumularne una costante: associazioni di volontari sommerse di contravvenzioni.
A voler fare i precisini, ce ne sarebbe una seconda, una sindaca grillina, ma a dire il vero lo stivale ci regala notizie stucchevoli di ogni colore dell’arcobaleno, quindi è un’annotazione che vale il giusto.
MISERICORDIA ROMA SUD, IL PERCHE’ VENGONO MULTATE LE AMBULANZE
A denunciare quanto sta accadendo è il presidente della Misericordia Roma Sud Pietro Grossi, che all’inizio, tre anni fa, pensava ad uno scherzo o ad un errore.
Invece si è ritrovato invischiato in un errore burocratico dalle conseguenze economiche importanti.
Intervistato da “Il Tempo”, il presidente Grossi ha spiegato il tutto con chiarezza: le Misericordie lavorano in convenzione, in quell’area del nostro territorio, con Ares 118.
Nonostante ciò, quando un’ambulanza si trova in viale dei Fori Imperiali o vi sta transitando, anche se per ragioni di servizio e per casi di emergenza, scatta la sanzione.
Da inizio 2020, con tanti cari saluti agli “eroi” e agli “angeli del soccorso” che, bardati come in un film di fantascienza, hanno solcato le strade di una capitale mai tanto deserta, ne sono arrivate 280, da 98,40 euro ciascuna.
Roma, ambulanze multate per un totale di circa 30mila euro
Pietro Grossi la prende con un’ironia amarotica: “E devo ritenermi pure fortunato, considerando che solo in questa zona facciamo 6mila interventi di soccorso l’anno, 9mila in totale su Roma”.
“Se squilla il cellulare dell’ambulanza – ha aggiunto – per una chiamata di soccorso in via del Corso, nel momento in cui il mezzo transita per uscire e soddisfare la chiamata viene scattata la fotografia e quando arriva ai vigili urbani arriva pure il verbale.
Lo stesso accade quando il mezzo rientra da via Labicana dopo aver portato il paziente al San Giovanni”.
Senza buttarla in politica, il problema si è creato quando il sindaco Virginia Raggi ha intensificato i controlli, circa tre anni fa.
Ma il tema, tornando alla nota del colore dell’amministrazione comunale di Roma, non è tanto la riforma della viabilità in quella zona così peculiare della nostra capitale, quanto l’intelligenza di chi ha fisicamente applicato la decisione, rendendola fattiva: il transito è infatti consentito ai veicoli appartenenti alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco, ed alle ambulanze di Croce Rossa Italiana e Ares 118.
I mezzi della Misericordia, che appartengono ad una associazione e non sono pubblici, non rientrano purtroppo nel gruppo. Pure se stanno operando per conto ed in convenzione della stessa Ares 118.
Ovviamente basterebbe inserire qualche targa di ambulanza nell’elenco per evitare questa incresciosa situazione, ma si sa: in Italia ci vogliono anni anche per le operazioni di logica più elementare.
PER APPROFONDIRE:
VITA DA SOCCORRITORE, COSA SI INTENDE PER AMBULANZA INFERMIERISTICA?