Argentina, la strategia della doppia adozione di vaccini funziona: il ciclo della seconda dose è iniziato
Dosi di vaccino COVID-19: l’Argentina ha adottato una strategia piuttosto saggia, quella di approvare quasi nel medesimo tempo due vaccini differenti, per la precisione il russo Sputnik V e l’anglo-tedesco Oxford-AstraZeneca
Se consideriamo i ritardi e i mancati approvvigionamenti di Pfizer e la troppo recente entrata in scena del vaccino di Moderna, la scelta del governo Argentino è stata estremamente azzeccata.
In Italia, infatti, la seconda dose vaccinale è a forte rischio, e questo sta determinando preoccupazioni nel mondo sanitario.
Argentina, la strategia dell’acquisizione quasi contemporanea di differenti “marche” di vaccino COVID-19 si è dimostrata vincente
Il Ministro della Salute stesso, Ginés González García, in queste ultime ore, ha supervisionato all’ospedale di Posadas l’applicazione della seconda dose del vaccino Sputnik V contro COVID-19 al personale sanitario che ha ricevuto la prima dose 21 giorni fa (il tempo minimo che ci dovrebbe essere tra le dosi).
“La campagna di vaccinazione si sta svolgendo in modo tempestivo. Abbiamo portato avanti il programma perfettamente”, ha detto il ministro dopo la visita all’ospedale nazionale.
González García ha spiegato che il ministero incaricato riceve i vaccini e li distribuisce in tutto il paese, aggiungendo che “si trattava di una politica federale ed equa affinché arrivasse a tutti”.
Abbiamo iniziato con il secondo componente esattamente 21 giorni, che è il tempo minimo per applicare la seconda dose”.
Stiamo accedendo ai vaccini secondo i contratti che abbiamo firmato – ha detto -.
Ci siamo assicurati più di 51 milioni di dosi con un programma di vaccinazione nazionale in tutto il paese per il momento in cui la campagna si diffonderà”.
Le dosi di vaccino anti COVID-19 distribuite in Argentina
Le suddette dosi si basano su contratti firmati con AstraZeneca, il COVID-19 Global Access Fund for Vaccines (COVAX) e il Gamaleya Center.
Secondo il ministro, le varie trattative con i diversi fornitori sono in corso, come ha indicato il Presidente “affinché il vaccino sia disponibile per tutti gli argentini”.
Le suddette dosi si basano su contratti firmati con AstraZeneca, il COVID-19 (COVAX) Global Access Fund for Vaccines e il Gamaleya Center.
Secondo il ministro, le varie trattative con i diversi fornitori sono in corso, come ha indicato il Presidente “affinché il vaccino sia disponibile per tutti gli argentini”.
Al di là del vaccino, “chiediamo sempre che oltre agli sforzi fatti dagli operatori sanitari e quelli di tutti i governi, nazionali e provinciali, ci accompagnino con il comportamento che tutti conoscono, indispensabile per aver controllato la pandemia”, ha chiesto il ministro.
Le 300.000 dosi con il secondo componente del vaccino sono arrivate sabato scorso e tra ieri e oggi sono state distribuite nelle diverse giurisdizioni.
Insomma, se a monte l’Italia avesse compiuto scelte più lungimiranti (come la Germania, che oltre al vaccino “europeo” ha acquistato dosi in modo autonomo), forse oggi tutto starebbe procedendo liscio come in Argentina.
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