Aspettando l’assegnazione: le vite sospese dei futuri specializzandi. Anelli (FNOMCeO): “Porre termine a questa vicenda, degna del Teatro dell’assurdo”
Giovani medici, futuri specializzandi, una graduatoria che latita. “Porre termine alla storia infinita e paradossale, che potrebbe essere la trama di un romanzo di Kafka o la sceneggiatura di un’opera di Samuel Beckett, del Concorso per le Scuole di Specializzazione. E permettere al maggior numero possibile di giovani colleghi di accedere ai percorsi formativi post lauream”.
È questo l’auspicio del Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli.
Giovani medici aspiranti specializzandi: blocco della graduatoria causa emergenza covid
Ed è proprio una vicenda kafkiana quella del Concorso per l’anno 2019/2020: prima, la prova rimandata di due mesi, per l’emergenza Covid; poi, il blocco, a causa dei numerosi ricorsi, della graduatoria, che avrebbe dovuto essere pubblicata il 5 ottobre, per arrivare il 13 all’assegnazione.
Ancora, la pubblicazione, il 26 ottobre, della graduatoria provvisoria, con il differimento delle successive fasi relative alla scelta di tipologia e sede e all’assegnazione dei candidati alle tipologie prescelte, secondo un cronoprogramma pubblicato poi il 9 novembre e aggiornato, alla luce dell’esito dei diversi contenziosi, il 30 novembre.
Entro il 1° dicembre i candidati avrebbero dovuto comunicare la propria scelta, per dar modo al Mur, il Ministero dell’Università e Ricerca, di assegnare, il 3 dicembre, i candidati alle scuole.
Ieri, 3 dicembre, appunto, l’ennesima doccia fredda per i candidati, informati dal Mur, con una nota, dell’ennesimo ritardo.
Il Consiglio di Stato su medici specializzandi
“Il Consiglio di Stato, con decreto presidenziale n. 6948/2020, pubblicato in data di ieri 2/12/2020, nell’accogliere l’appello cautelare proposto dal MUR avverso i ricorsi di taluni candidati in relazione al quesito n. 87, sospendendo la sentenza impugnata, ha tuttavia espressamente aggiunto che “le ulteriori operazioni concorsuali (previste dall’adottando cronoprogramma per l’assegnazione delle sedi) andranno svolte successivamente alla decisione cautelare collegiale”, fissando la camera di consiglio per il 15.12.2020 – comunica il Mur -.
Pertanto, in ossequio alla predetta decisione del Giudice Amministrativo, la fase delle assegnazioni dei candidati alle scuole che, in base al cronoprogramma di cui al DDG n. 37 del 30.11.2020 era prevista per l’odierna giornata del 3.12.2020, nonché le successive fasi della procedura, sono da intendersi temporaneamente rinviate di qualche giorno.
A seguito della pubblicazione della decisione che il Consiglio di Stato adotterà nell’udienza collegiale fissata per il 15 dicembre p.v., sarà reso noto il cronoprogramma aggiornato delle successive fasi della procedura concorsuale”.
“Comprendiamo il disagio dei colleghi, estenuati dai continui ritardi e costretti ad attendere ancora per sapere quale sarà la loro destinazione, proprio nell’anno in cui il Governo ha aumentato a 14500 i posti nelle Scuole – afferma Anelli -.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutti coloro che si sono dovuti licenziare dalle RSA, dalle USCA, dalle Guardie Mediche, a tutti i colleghi che stanno tenendo in sospeso le loro vite, professionali e private, in attesa di conoscere l’esito”.
Medici specializzandi, il bisogno ed il diritto di programmare il proprio futuro
“Confidiamo che i Giudici del Tar decideranno in maniera saggia e celere, per permettere l’attivazione dei corsi nei tempi previsti – conclude -.
Il nostro Servizio sanitario Nazionale ha disperatamente bisogno di nuovi specialisti.
I nostri giovani colleghi hanno il diritto di programmare il loro futuro.
Tutto questo il Governo sembra averlo compreso, investendo in un numero di borse che è il più alto degli ultimi anni.
Siamo certi che la volontà sia quella di non ritardare ulteriormente i processi formativi, risolvendo la questione e tenendo conto dei fabbisogni dei nuovi specialisti.
Per il futuro, crediamo sia giunto il momento di porre fine a questo percorso a ostacoli, facendo, per legge, corrispondere il numero delle lauree in Medicina al numero dei posti nelle Scuole di Specializzazione e al Corso di Formazione specifica per la Medicina Generale”.