Assalto a convoglio Onu: governo del Congo accusa i ribelli del Rwanda, che smentiscono
Ribelli del Rwanda sotto accusa: nell’agguato sono state rapite quattro persone, una delle quali è stata poi ritrovata. Tre invece le vittime: oltre all’ambasciatore e il carabiniere anche l’autista
La posizione del portavoce delle Forces Democratiques de Liberation du Rwanda
Le Forces Democratiques de Liberation du Rwanda, note come Fdlr, “smentiscono ogni coinvolgimento” nell’agguato: così oggi un portavoce del gruppo ribelle, Cure Ngoma, che ipotizza invece responsabilità di militari regolari.
“Non abbiamo alcuna postazione nella zona” sottolinea il rappresentante dei ribelli, una formazione composta perlopiù da combattenti hutu con basi nella provincia del Nord Kivu, a ridosso del confine con il Ruanda.
“Secondo le informazioni delle quali disponiamo – riferisce Ngoma – il convoglio dell’ambasciatore è stato attaccato in una zona detta delle ‘tre antenne’, lungo la frontiera con il Ruanda, non lontano da postazioni dell’esercito congolese, le Fardc, e di militari ruandesi, le Forces de Defense Rwandaises”.
Il portavoce continua, rilanciando una versione diffusa anche in una nota: “I responsabili di questo assassinio ignobile vanno cercati nei ranghi di questi due eserciti e dei loro sostenitori, che hanno stretto un’alleanza contro natura per continuare a saccheggiare l’est della Repubblica democratica del Congo”.
Secondo Ngoma, il governo di Kinshasa e la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite “dovrebbero ora avviare un’inchiesta seria invece di ricorrere ad accuse odiose”.
LA NOTA UFFICIALE DEL GOVERNO RD CONGO: SONO STATI I RIBELLI DEL RWANDA
“Oggi verso le 9 del mattino, ora locale, un convoglio del Programma alimentare mondiale è stato oggetto di un assalto armato da parte di elementi delle Forces Democratiques pour la Liberation du Rwanda sulla strada di Rutshuru, nel distretto di Kibumba, nel territorio di Nyiragongo”, si legge nel testo diramato dal governo.
Nel comunicato si riferisce che l’ambasciatore è rimasto “ferito all’addome da colpi d’arma da fuoco e soccorso dalle guardie dell’Istituto congolese per la conservazione della natura (Iccn) e trasportato a Goma all’ospedale della Missione delle Nazioni Unite nella Repubblica democratica del Congo (Monusco), dove è deceduto qualche ora più tardi a causa delle ferite“.
Il ministro dell’Interno ha sottolineato che “né i servizi di sicurezza, né le autorità provinciali hanno potuto assumere particolari misure a protezione del convoglio né venire in soccorso in assenza di informazioni sulla presenza dello stesso in un’area del Paese considerata instabile a causa delle attività di gruppi ribelli nazionali e stranieri”.
Mululunganya ha riferito che nell’agguato sono state rapite quattro persone, una delle quali è stata poi ritrovata.
Tre invece le vittime: oltre ad Attanasio, il carabiniere Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo, autista del Programma alimentare mondiale (Wfp).
Nel comunicato si aggiunge che il governo di Kinshasa “è desolato per questo drammatico episodio e presenta le sue condoglianze alle famiglie delle vittime, alla Repubblica italiana e a tutta la comunità diplomatica accreditata nella Repubblica democratica del Congo”.
Nella nota è infine menzionato l’impegno a compiere qualsiasi sforzo “per il ripristino della sicurezza nella regione”.
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