Bologna, al Sant'Orsola una vera maratona di trapianti: 9 in 24 ore, con oltre 120 operatori sanitari all'opera
Sant’Orsola di Bologna, un vera e propria maratona di trapianti: 24 ore, 9 trapianti, oltre 120 professionisti impiegati, 11 equipe al lavoro in contemporanea. Garantite anche due emergenze cardiochirurgiche. Superata l’attività pre-covid. Impennata delle donazioni
La grande generosità dei donatori e delle loro famiglie ha consentito di trapiantare 9 persone in 24 ore, 2 di cuore, una di polmone, 2 di fegato e 4 di rene.
Tra martedì 21 e mercoledì 22 settembre 123 professionisti hanno lavorato senza sosta per riuscire nell’impresa di garantire a ognuna delle 9 persone che lo attendevano un organo nuovo.
In contemporanea anche due complicati interventi cardiochirurgici in emergenza di dissezione dell’aorta.
Bologna, 11 equipe al lavoro sui trapianti praticamente all’unisono
L’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola in 20 ore ha mobilitato 123 professionisti: 56 chirurghi, 11 anestesisti, 11 perfusionisti, 27 infermieri e 18 OSS.
Utilizzate complessivamente 74 unità di sangue (circa 20 litri) e 15 litri di plasma (frutto della generosità di oltre 80 donatori).
Per un trapianto si mobilitano: 3 Chirurghi per il prelievo; 3 Chirurghi per il trapianto (quasi sempre differenti dai medici che prelevano l’organo); 1 Medico Anestesista; 1 Perfusionista; 3 Infermieri (coordinatore di sala, ferrista, sostegno dell’anestesista); 2 OSS.
Particolarmente intenso l’impegno della Cardiochirurgia, diretta dal professore Davide Pacini, che, oltre ai due trapianti di Cuore, ha garantito la presenza del cardiochirurgo durante il trapianto di Polmone al fianco dei chirurghi toracici ed è intervenuta su due delicati interventi di dissezione dell’aorta. Impegnate quasi contemporaneamente 5 equipe cardiochirurgiche.
La Cardiochirurgia dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola ha così confermato il suo ruolo di riferimento Regionale per il trattamento della patologia aortica acuta.
Trapianti al Sant’Orsola di Bologna possibili in virtù dell’impennata delle donazioni
Questi risultati non sarebbero però possibili solo con la capacità clinica e organizzativa del sistema sanitario, se non ci fosse a monte il gesto di grande generosità e solidarietà dei donatori e dei loro famigliari.
Un’attitudine, quella alla donazione, per la quale gli Emiliano-romagnoli si sono sempre distinti ma che in questo ultimo periodo ha visto un ulteriore impulso: In Emilia Romagna viene fornito l’assenso alla donazione nel 79% dei casi, contro il 70% della media nazionale.
La macchina, l’importanza per Bologna del Centro Riferimento Trapianti
Quando il Centro Riferimento Trapianti, (Che coordina a livello regionale, in costante contatto con il Centro Nazionale Trapianti, tutta l’attività di segnalazione e reperimento degli organi), segnala la disponibilità di un organo la complessa macchina dei trapianti si mette in moto.
Squadre composte da 3 chirurghi si muovono per andare a verificare che l’organo segnalato abbia le caratteristiche adatte ad essere impiantato sui riceventi.
I pazienti in attesa vengono allertati e da qualunque parte d’Italia provengano nel giro di poche ore arrivano in sala operatoria grazie alla collaborazione di Centro Nazionale Trapianti, 118, Protezione Civile, Forze Armate.Questa macchina tra il 21 e il 22 settembre si è attivata 9 volte per 4 donne e 5 maschi con età dai 26 ai 68 anni.
Provenienti da tutta Italia: Sicilia, Sardegna, Puglia, Toscana e anche Emilia Romagna.
L’attività di trapianto ha superato quella pre-Covid
In Italia sono pochi i centri in grado di mobilitare contemporaneamente un numero di equipe così considerevole, questo consente all’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola di non rinunciare mai ad una disponibilità per carenze organizzative.
Nel 2021 infatti l’attività di trapianto è tornata ai livelli pre-Covid, in moti casi superandoli.
Ad oggi i trapianti eseguiti sono stati 210 rispetto ai 147 dello stesso periodo del 2020.
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