Conclave 2013. Un test per Roma e tutte le forze destinate alla sicurezza, alla protezione e alla salute dei pellegrini
Un mese intenso quello che ha visto susseguirsi le dimissioni del papa, le elezioni politiche e prosegue con il conclave. Il complesso sistema di sicurezza e prevenzione della capitale resta sotto i riflettori di tutto il mondo.
A Roma le misure previste per l’ordine pubblico stanno ricalcando il modello adottato durante i giorni dei funerali di Giovanni Paolo II nel 2005, quando oltre a un grande dispiegamento di forze dell’ordine, scese in campo la Protezione Civile.
Oggi come allora, sono stati incrementati i servizi di trasporto e logistica con un notevole aumento di bus, treni straordinari, l’allestimento di maxi schermi dislocati in diverse aree della città e alcune tendopoli come punti di accoglienza e assistenza dei pellegrini.
Da giorni a Roma sono al lavoro 1000 uomini a sostegno delle Forze dell’Ordine e dei nuclei della Protezione Civile, impegnata con 45 associazioni di volontariato e oltre 250 operatori. Si aggiungono altri 250 volontari attivati dalla Regione Lazio.
Numeri da capogiro, con 10mila persone che ogni giorno si aggiungono agli 80mila turisti della capitale, da cui l’attivazione di presidi per dare assistenza alla popolazione, supporto alle postazioni mobili, al P.M.A. dell’Ares 118 e ai Servizi Sociali per il trasporto dei disabili.
Altre squadre sono già impegnate nella gestione dei flussi di persone, di traffico e per rispondere alle emergenze sanitarie.
L’aspetto medico avvicinandosi alla data del conclave, acquista rilevanza. Il boom di pellegrini comporta un inevitabile super lavoro per le ambulanze, i presidi in piazza e gli ospedali romani, prima di tutto il San Carlo e il Santo Spirito, più vicini al Vaticano.
Dal punto di vista sanitario è previsto, a supporto del Conclave, l’impiego di oltre 400 specialisti, divisi in squadre dislocate nei punti caldi della città.
La prova generale per la sicurezza si è tenuta il 24 febbraio scorso, in occasione dell’ultimo Angelus di Benedetto XVI° davanti a una folla di 100mila fedeli; l’evento ha coinvolto 600 uomini delle forze dell’ordine, molti dei quali tuttora in azione, dagli artificieri che controllano tombini e cestini porta rifiuti con l’aiuto delle unità cinofile e apparecchiature che rivelano la presenza di esplosivo, ai tiratori scelti che controllano dall’alto buona parte dell’area di Piazza San Pietro.
Un grande lavoro di coordinamento e collaborazione che prende le mosse dall’esperienza del 2005 e ancora prima da un evento imponente come il Grande Giubileo del 2000 che in un anno ha visto affluire a a Roma 25 milioni di persone a un ritmo di 68.750 al giorno.
Ma come sono organizzati i maxi interventi nelle altre capitali europee e negli Usa? Recenti le elezioni prima di Hollande in Francia e di Obama negli Stati Uniti.
A Parigi la Protezione Civile francese ha messo in campo una gigantesca macchina per la prevenzione e il soccorso, dotata di equipe di medicina d’urgenza e di rianimazione. In occasione dei festeggiamenti per l’elezione del Presidente della Repubblica, il 6 maggio 2012, a Parigi sono state attivate 13 squadre di soccorso impegnate in 123 interventi.
Il 21 gennaio 2013 Barack Obama ha giurato per il suo secondo mandato presidenziale di fronte a una folla di oltre 800mila persone.
Per la prima volta gli addetti alla sicurezza e al soccorso hanno utilizzato un software per il controllo e la tracciabilità delle emergenze mediche, utilizzato anche come cerca persone e strumento per dare informazioni in tempo reale ai tanti organizzatori di un evento.
Il software HC Standard® della Global Emergency Resources, in occasione del Presidential Day, ha permesso di tenere in costante e simultanea comunicazione la moltitudine di operatori delle diverse associazioni e delle squadre di intervento presenti a Washington.
I Servizi Segreti, la Croce Rossa, la Homeland Security, le Forze dell’Ordine sono state in grado di monitorare gli eventi più importanti: l’aggregazione e la condivisione dei dati inseriti da ciascun partner, in base al concetto guida di interoperabilità, permette di incrociare le informazioni, individuando le criticità e organizzando gli interventi con grande efficienza.