Contratti di specializzazione in medicina d'emergenza non assegnati, Simeu Lazio: “come Atlante, a fatica a sorreggere il peso”
Nemmeno l’emergenza Covid e 18 mesi da incubo sembrano aver insegnato l’esigenza di pianificare una Sanità strutturata e solida. A riprova, i contratti di specializzazione in medicina d’emergenza dei giovani medici
“456 contratti di formazione NON assegnati per la specializzazione in medicina d’emergenza – urgenza. Chi si stupisce? Di certo non noi giovani MEU”
“Noi specializzandi che ogni giorno vediamo i nostri strutturati che, come Atlante, a fatica sorreggono il peso, abusato, dell’emergenza extra e intraospedaliera.
Noi neo specialisti che proviamo a fare del nostro meglio per prendere quel testimone, sapendo che la strada da percorrere è comunque solo in salita: notti, festivi e super festivi, monte ore al doppio del dovuto e, ancora, violenze verbali e aggressioni fisiche, rischi medico legali.
Noi che vediamo colleghi che scelgono una seconda specialità, o la libero professione, con il dubbio che, tutto sommato, forse la strada che abbiamo intrapreso non sia la più saggia.
Per quanto per noi rimanga la più bella.
Chi si stupisce? Di noi, NESSUNO.
Però basta!
Pretendiamo di essere ascoltati, di avere modo di valorizzare la nostra professionalità, di avere i diritti lavorativi che ci spettano, così come già ci prendiamo tutti i doveri.
Pretendiamo che l’emergenza-urgenza sia un servizio usato responsabilmente.
Altrimenti, nessuno si stupisca quando avrà necessità di un servizio di Emergenza e non troverà nessuno di noi che se ne prenderà cura”.
di Mimosa Milocco – Rappresentante Giovani SIMEU Lazio
Per approfondire:
Carenza di medici del Pronto Soccorso: la posizione di Simeu rispetto all’utilizzo delle cooperative