Coronavirus, gli infermieri di Emilia-Romagna netti: “devono essere effettuati i tamponi e disponibili i presidi di sicurezza”
Covid-19, ha toni precisi ed inequivocabili, il comunicato del Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche dell’Emilia-Romagna, che volentieri pubblichiamo, in materia di emergenza-coronavirus.
Chi si cura della nostra salute sta mettendo a repentaglio la propria, e sono ormai molti i martiri di questa battaglia al Covid-19: una percentuale crescente e mal definita (proprio per i motivi evidenziati dagli infermieri) di oss, infermieri, soccorritori e medici sono ormai contagiati, malati. Alcuni purtroppo deceduti.
Coronavirus, il comunicato del coordinamento OPI Emilia-Romagna
“Stiamo attraversando in diretta social una guerra – scrivono i rappresentanti del Coordinamento OPI Emilia-Romagna – che non avremmo mai pensato di affrontare. È molto importante la gratitudine dei moltissimi cittadini che si sono espressi nei confronti degli infermieri e medici a conferma dello sforzo che la sanità pubblica sta compiendo.
I media forniscono ampi servizi illustrando le difficoltà che gli infermieri affrontano in questo periodo: turni massacranti, rischi per la propria salute ed i propri familiari, curare le persone con scarsità di mezzi ecc.
Si comprendono tutte le difficoltà del momento tuttavia è strategico per il mantenimento del servizio sanitario avere il personale presente e naturalmente in salute. Pertanto è necessario che si adottino tutte le misure per raggiungere questo obiettivo.
Coronavirus, l’importanza dei DPI
Devono essere disponibili i presidi di sicurezza: maschere, schermi, tute, e così via, perché se il personale sanitario si ammala, oltre a venir meno il servizio, si contagia anche la popolazione. Occorre tenere presente la struttura della nostra popolazione, composta anche da persone molto anziane che rappresentano i soggetti più deboli e maggiormente colpiti ed in modo letale dal virus. Indubbiamente vi è stata una iniziale sottovalutazione di questa patologia, tuttora si contano numerosi operatori colpiti, con sintomi, alcuni sono in quarantena e tra i sanitari si contano alcuni deceduti.
Devono essere effettuati i tamponi!
Devono essere effettuati i tamponi quando un operatore viene a contatto con un soggetto a rischio e non solo quando diventa sintomatico perché altrimenti quell’operatore diventa un diffusore della malattia.
Apprendiamo positivamente della volontà di effettuare un maggior numero di tamponi ma occorre un’adeguata organizzazione per effettuarli ed una risposta celere, dobbiamo conservare le forze in campo che sono preparate e professionali non sostituibili nell’immediato e senza una lunga formazione con nuove assunzioni. Il personale infermieristico, e tutto il personale di assistenza, deve essere maggiormente tutelato e questo è Il miglior ringraziamento per le attività svolte al di là delle dichiarazioni che restano sempre gradite.
Coronavirus, un pensiero ai martiri di questa battaglia
Un pensiero va anche a tutte le persone che non ce l’hanno fatta, spesso non avevano un parente vicino, talvolta c’era un Infermiere o un OSS che impotenti coglievano l’ultimo sguardo.
Nessun Infermiere vuole fare l’eroe, nessuno vuole contaminare le proprie famiglie e nemmeno mettere a repentaglio la propria integrità psichica e fisica; certamente tutti gli Infermieri vogliono contare e vincere questa battaglia”.
La foto di copertina è stata scattata davanti alla Pediatria dell’Ospedale Maggiore di Parma