Coronavirus, la sociopsicologa Pesarin: “Infermieri già dimenticati, senza memoria non c’è civiltà”
“Abbiamo lasciato soli gli infermieri”, considerati fino a poco eroi e oggi dimenticati, “perche’ non siamo piu’ abituati alla memoria e quando un Paese non ha memoria non ha storia e civilta’. Ora siamo educati a cancellare immediatamente, come se fosse tutto scontato”.
INFERMIERI DIMENTICATI, IL PARERE DELLA SOCIOPSICOLOGA
Lo dice Serenella Pesarin, sociopsicologa, intervenuta all’incontro ‘Donne che informano’ organizzato dalla senatrice Paola Binetti.
“Per la mia attivita’ li ho ascoltati- racconta- e posso dire di aver pianto con loro.
Ci siamo impressionati nel vedere le bare e il dolore familiari, come diceva Kierkegaard l’unica cosa certa e’ la morte, ma e’ anche la piu’ incerta perche’ non la conosciamo” .
Gli infermieri durante il lockdown rappresentavano “la sofferenza del non poter dare nemmeno un sorriso, chiusi nelle loro tute e mascherine.
Parlavano con gli occhi e la comunicazione non verbale e piu’ profonda del linguaggio”.
Il periodo vissuto, secondo la sociopsicologa, “deve farci riflettere sui tagli a welfare, sanita’, cultura e istruzione.
Da una parte, per mia natura, sono molto ottimista e credo nell’intelligenza della razza umana e penso che aver avuto contatto con la limitatezza della vita possa far fermare e riflettere”, conclude.
PER APPROFONDIRE:
NURSING UP: VOGLIAMO SAPERE QUANTI MALATI E QUANTI DECESSI TRA GLI INFERMIERI A CAUSA DEL COVID-19
FONTE DELL’ARTICOLO:
INCONTRO SU LEADERSHIP FEMMINILE ORGANIZZATO DALLA SENATRICE BINETTI