Coronavirus, trasporto di pazienti in bio-contenimento e di 200 tonnellate di materiale grazie all’Aeronautica

Coronavirus Aeronautica, il trasporto di pazienti in bio-contenimento
Sono quattordici ad oggi le missioni di trasporto effettuate dai velivoli dell’Aeronautica Militare per trasferire in sicurezza pazienti da un ospedale all’altro, alleviando così la pressione sui centri di cura del nord Italia in questo momento maggiormente interessati dal problema. Continua senza sosta l’impegno degli uomini e delle donne dell’Aeronautica per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

 

Sono nove i trasporti effettuati fino ad oggi dai velivoli C-130J della 46ª Brigata Aerea per il trasporto di pazienti che da Bergamo sono stati trasferiti in altri ospedali, nello specifico sono stati sei voli sul territorio nazionale e tre  quelli diretti in Germania (due a Lipsia ed uno a Dresda).

In ognuno degli interventi effettuati, il velivolo, in stato di allerta sulla base di Pisa e attivato su richiesta del Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) della Protezione Civile, ha prelevato sull’aeroporto di Cervia il team di bio-contenimento e le speciali barelle di isolamento, per poi dirigersi verso l’aeroporto di Orio al Serio per l’imbarco dei pazienti.
La base aerea di Pisa, come accaduto con Cervia nelle scorse settimane, è diventata un hub temporaneo dove equipaggi e velivoli C-130J e C-27J  della 46ª Brigata Aerea sono sempre pronti al decollo insieme ai medici e agli infermieri del team di bio-contenimento dell’Infermeria Principale di Pratica di Mare.
Altri cinque trasporti di questo genere sono stati garantiti con gli elicotteri HH-101 del 15° Stormo, con il supporto anche di equipaggi del 9° Stormo di Grazzanise, partendo dalla base di Cervia per intervenire in diversi luoghi del territorio nazionale.

Si tratta di aeromobili di ultima generazione utilizzati per molte tipologie di missioni, dalla ricerca e soccorso fino al supporto alle operazioni speciali, configurati in questo caso come delle vere e proprie “ambulanze volanti”, in grado di trasportare pazienti in modalità di bio-contenimento attraverso speciali barelle isolate A.T.I. (Aircraft Transit Isolator), nonché assistere i pazienti con apparati di respirazione durante il volo.

 

Coronavirus e Aeronautica, trasporto di materiale, attrezzature sanitarie e personale medico e tecnico di supporto

Sono 69 i voli effettuati fino ad oggi dai velivoli dell’Aeronautica Militare per il trasporto di materiale, attrezzature sanitarie e personale medico e tecnico di supporto.
C-130J e C-27J della 46ª Brigata Aerea di Pisa e KC-767 del 14° Stormo di Pratica di Mare, quest’ultimo già in prima linea sin dalle prime fasi per il trasporto di pazienti in bio-contenimento, sono attualmente impegnati senza soluzione di continuità in un ponte aereo per recuperare materiale sanitario (mascherine, dispositivi di protezione individuale, respiratori), sia in Italia sia all’estero, e trasferirlo per conto della Protezione Civile nel più breve tempo possibile verso le regioni ed i centri maggiormente colpiti dall’emergenza.

Un grande sforzo operativo e logistico della Difesa nel suo complesso che ha visto i velivoli dell’Aeronautica Militare impegnati giorno e notte, raggiungere finora 8 regioni italiane diverse e numerosi capoluoghi di provincia, trasportando circa 220 tonnellate di materiale.

Oltre al KC767, il 14° Stormo impiega anche il più agile P180 per il trasporto di personale medico e tecnico di supporto.

 

Coronavirus e Aeronautica, supporto alla Protezione civile – allestimento ospedali a Cremona, Torino e Schiavonia

Fondamentale il contributo dell’Aeronautica Militare anche nelle operazioni di allestimento di ospedali da campo e aree sanitarie.
Il primo ospedale da campo è stato allestito a Cremona, messo a disposizione della Protezione Civile dalla Samaritan’s Purse (SP), un’organizzazione umanitaria cristiana evangelica, proveniente dagli Stati Uniti.

Il primo DC8 americano è atterrato lo scorso 17 marzo sull’aeroporto di Villafranca – Verona con a bordo personale (sanitario e logistico) e attrezzature mediche, tra cui 8 unità di terapia intensive ICU, di primaria importanza in questi giorni di emergenza epidemiologica Covid 19.

Un secondo volo, atterrato il 21 marzo, ha permesso di integrare il team di specialisti supportando ulteriormente il funzionamento della struttura.

L’Aeronautica Militare e, in particolare, un team specializzato del 3° Stormo, in coordinamento con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane, alcuni rappresentanti della Protezione Civile di Cremona ed una delegazione dell’advanced team della SP, oltre ad aver assicurato i supporti logistici necessari all’accoglienza e trasporto del personale e dei materiali presso la città di Cremona, ha contribuito ulteriormente nelle operazioni di allestimento dell’ospedale.

Nello specifico, il 3° Stormo, attivato dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) su richiesta della Protezione Civile, ha messo a disposizione della Samaritan’s Purse attrezzature idrauliche ed elettriche, come rubinetteria, illuminazione campale, docce e caldaie, fondamentali a rendere operativo l’ospedale già a partire da venerdì 20 marzo.
Il secondo ospedale da campo, donato dallo Stato del Qatar, è in corso di allestimento a Schiavonia (PD), in prossimità dell’ospedale locale.

Si tratta di una struttura ospedaliera campale di oltre cinquemila metri quadrati composta da 4 tendostrutture.

Anche per questo secondo ospedale è stato fondamentale il lavoro del 3° Stormo di Villafranca, dove sono atterrati nelle giornate dall’8 al 14 aprile, 7 velivoli cargo C-17 provenienti dal Qatar.

Le operazioni di scarico ed il successivo trasporto, per la consistente quantità di materiale, si sono protratte per alcuni giorni, mentre gli specialisti del 3° Stormo, in stretto coordinamento con la Protezione Civile della Regione Veneto e con il personale del Qatar, hanno da subito avviato i lavori per predisporre l’allestimento della struttura ospedaliera.

L’attività, la cui durata si stima in circa 3 settimane, impegnerà donne e uomini dello Stormo specializzati nel settore della logistica di proiezione ed esperti in “Rapid Airfield Operational System” (RAOS), “Electrical Engineering”, “Heating, Ventilating and Air Conditioning” (HVAC) e “Motorpool”.

Un Team specializzato nell’attività di disinfezione, invece, assicurerà la sanificazione del cantiere e dei locali d’uso comune.
L’Aeronautica Militare ha inoltre offerto il proprio prezioso contributo anche nei lavori di allestimento dell’area sanitaria all’interno del complesso delle OGR – ex Officine Grandi Riparazioni – di Torino che, in tempi rapidissimi, ha consentito la realizzazione di 92 posti letto destinati a pazienti affetti da Coronavirus di lieve e media entità.

I lavori di allestimento del sito, avviati a seguito della sottoscrizione di un’intesa lo scorso 4 aprile tra Regione Piemonte, Prefettura, Comune di Torino e Società consortile per azioni O.G.R. – Crt e Fondazione CRT, hanno interessato un’area pari a circa 8.900 mq.

L’Aeronautica Militare e, in particolare, una task force infrastrutturale costituita da personale tecnico specializzato dei tre Reparti Genio della Forza Armata, è stata impegnata nella realizzazione dell’impiantistica elettrica e di illuminazione presso i padiglioni del nuovo polo.
Il team dell’Aeronautica Militare, composto da 16 specialisti esperti nella realizzazione di impiantistica elettrica aeroportuale, ha operato in stretto coordinamento con l’Unità di crisi della Protezione Civile della Regione Piemonte per riuscire ad attivare la struttura sanitaria il prima possibile, alleviando così la pressione sui centri ospedalieri maggiormente interessati dall’emergenza.

Tutti le opere inoltre sono state realizzate affinché possano garantire, anche in assenza di erogazione dalla rete locale, la continuità assoluta di tutti gli impianti e l’utilizzo ininterrotto dei sistemi elettromedicali sia a servizio delle sale di terapia intensiva, sia di terapia semi-intensiva e degenza ordinaria.
I Gruppi Genio Campale dell’Aeronautica sono unità operative dotate di tutte le professionalità e mezzi necessari per progettare e realizzare infrastrutture ad ampio spettro, con particolare specializzazione nel settore delle infrastrutture aeroportuali, assicurando alla Forza Armata un’autonoma e tempestiva capacità d’intervento nel settore civile ed impiantistico.

Tra le principali attività svolte nell’ultimo decennio in supporto alla Protezione Civile, si ricordano gli interventi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto de L’Aquila nel 2009 e del Centro Italia nel 2016, il supporto all’ENEA dal 2015 nella realizzazione di una pista di volo semi preparata in Antartide, le numerose operazioni svolte per il G7 di Taormina nel 2017.

Coronavirus e Aeronautica, supporto logistico ai velivoli stranieri

L’emergenza COVID19 sta mettendo alla prova una delle funzioni specifiche svolte dalle basi aeree: quella del supporto logistico ai velivoli in transito.

In particolare, il personale degli ATOC (Air Terminal Operation Center), è costantemente impegnato nel fornire il necessario supporto ai velivoli che provengono da altri aeroporti nazionali o esteri, portando materiali, aiuti e personale specializzato per fronteggiare l’emergenza.
L’instancabile lavoro degli uomini e delle donne dell’ATOC del 14° Stormo di Pratica di Mare ha garantito il necessario supporto logistico al cargo turco ed ai 14 velivoli russi atterrati nel mese di marzo sulla base aerea dell’Aeronautica Militare con a bordo medici specialisti militari, esperti di malattie infettive ed unità mobili per disinfettare automezzi e spazi pubblici.
Analogamente, fondamentale è il lavoro dell’ATOC della 46ª Brigata Aerea di Pisa, il cui personale è impegnato costantemente nelle attività di supporto logistico necessarie per il carico, lo scarico e lo smistamento di materiale e personale imbarcato sui velivoli in transito presso l’aeroporto di Pisa, che sta attualmente svolgendo la funzione di hub temporaneo e dove equipaggi e velivoli C-130J e C-27J sono sempre pronti al decollo insieme ai medici e agli infermieri del team di bio-contenimento dell’Infermeria Principale di Pratica di Mare.
L’ATOC del 3° Stormo di Villafranca infine lavora senza soluzione di continuità per garantire il necessario supporto ai numerosi velivoli in transito con carichi di aiuti preziosi, quali ad esempio i sette C-17 giunti dal Qatar nella settimana dall’8 al 14 aprile, o anche ai mezzi su terra, come avvenuto nel caso degli aiuti giunti dalla Polonia con trasporto eccezionale su gomma lo scorso 8 aprile.

 

Coronavirus e Aeronautica Militare, il rientro dei connazionali dalla Cina e dal Giappone

Su richiesta del Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) sono state effettuate, nel mese di febbraio, quattro missioni per il rientro di cittadini italiani e stranieri dalla Cina e dal Giappone, tutte con velivoli KC-767A del 14º Stormo di Pratica di Mare.

La prima missione il 2 febbraio, direttamente dalla città cinese di Wuhan per il rimpatrio di 56 connazionali; poi il 9 febbraio, da Brize Norton (Inghilterra) a favore di un gruppo di cittadini italiani e stranieri rientrati sempre da Wuhan; il 14 febbraio un terzo volo ha riportato in Italia il giovane Niccolò, il diciassettenne di Grado, ed infine, tra il 21 e il 22 febbraio, un’ulteriore missione per il trasporto dal Giappone di 19 connazionali ed altri cittadini europei che erano a bordo della nave da crociera Diamond Princess.

Si è trattato di un intenso lavoro di squadra tra diverse tipologie di unità specializzate del Comando Aeroporto di Pratica di Mare, del 3° Stormo di Villafranca e del Servizio Sanitario dell’Aeronautica Militare, grazie al quale è stata allestita una zona campale per le operazioni in sicurezza di sbarco, accoglienza e screening sanitario iniziale del personale.
Il trasporto aereo in bio-contenimento è, in questa emergenza, una delle capacità peculiari espresse dall’Aeronautica Militare, unica insieme alla Royal Air Force del Regno Unito in Europa, che permette il trasporto di personale affetto da malattie particolarmente infettive in totale isolamento e sicurezza.

Come dimostrano le diverse missioni di questi ultimi giorni, la Forza Armata è in grado di garantire tale capacità con un’ampia gamma di assetti, a seconda del tipo di intervento richiesto, sia con ala rotante che con velivoli da trasporto (KC-767A del 14° Stormo di Pratica di Mare, C-130J e C-27J della 46ª Brigata Aerea di Pisa).
Il Team di bio-contenimento AM, che fa riferimento all’Infermeria Principale di Pratica di Mare, è costituito da specialisti – medici ed infermieri – il cui numero nella singola missione può variare in ragione del tipo di velivolo impiegato e del tipo e livello di intervento richiesto.

I medici e gli infermieri impiegati vengono periodicamente addestrati e formati attraverso corsi ed attività esercitative.

L’Aeronautica Militare è dotata di sistemi isolatori tipo ATI, STI e N36, certificati sui vari velivoli militari impiegati per questo genere di trasporti.

Coronavirus e Aeronautica Militare, la macchina organizzativa – Ministero della Difesa

Gli assetti e gli equipaggi sono in stato di allerta operativa, 24 ore su 24, pronti a partire in tempi strettissimi.

Le attività vengono coordinate dal Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico (Ferrara), centro nevralgico della Forza Armata che attraverso il proprio Air Operation Center è deputato a ricevere e valutare le richieste che di volta in volta possono arrivare da ospedali, prefetture o, in questo caso in modo accentrato, dalla Protezione Civile, traducendo le stesse in ordini di missione per i reparti di volo designati.

Nelle missioni di trasporto sanitario di urgenza – e ora più che mai – è essenziale il “fattore tempo”, che è possibile contenere grazie a meccanismi e procedure consolidate nel tempo e alla stretta e proficua sinergia in atto tra i diversi Dicasteri coinvolti e le agenzie del soccorso impegnate sul campo.
Tali interventi si inquadrano nel più ampio quadro delle attività di supporto delle Forze Armate all’emergenza COVID-19.

Fin dalle prime fasi, il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha assicurato il massimo sforzo della Difesa a supporto del Paese e, grazie alla capacità di trasporto in bio contenimento, l’Aeronautica Militare ha fornito un significativo contributo al dispositivo messo in campo dal Ministero della Difesa a supporto del Ministero degli Affari Esteri, della Salute e della Protezione Civile.
Le Forze Armate hanno messo a disposizione, per una eventuale sorveglianza sanitaria, infrastrutture militari distribuite lungo tutta la penisola dalla Val D’Aosta alla Sicilia con circa 2200 stanze e circa 6600 posti letto, oltre a fornire una quota del proprio personale medico ed infermieristico dell’Esercito, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e dell’Arma dei Carabinieri, per rispondere alle esigenze dei territori lombardi.

Inoltre ha riarticolato il dispositivo nazionale “Op. Strade Sicure” per garantire l’opportuna cornice di sicurezza in concorso alle Forze dell’Ordine nei presidi dislocati nell’area delle zone rosse.
Il Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) ha implementato una Sala Operativa (H24/7 su 7) dedicata all’Emergenza che ha coordinato tutti i trasferimenti dei connazionali dall’estero e attualmente gestisce e condivide le informazioni di interesse con gli altri dicasteri; il COI è lo strumento mediante il quale il Capo di Stato Maggiore della Difesa è in grado di esercitare la sua determinante funzione di Comandante Operativo delle Forze Armate.

Coronavirus e Aeronautica Militare, la coralità del Ministero della Difesa

Le Forze Armate svolgono la propria parte nell’ambito del “sistema paese” grazie ad una costante gestione dell’emergenza sanitaria in coordinamento con il Dipartimento della Protezione civile, il Ministero Affari Esteri e della Salute.

PER APPROFONDIRE:

PROTEZIONE CIVILE, I NUMERI DEL CONTAGIO IN ITALIA

PALERMO, L’ESERCITO SANIFICA GLI ISTITUTI ASSISTENZIALI

COVID-19, L’AERONAUTICA MODIFICA LE MASCHERE DA SNORKELING

SARS-COV-2, I TRASPORTI ECCEZIONALI DELL’AERONAUTICA

 

FONTE DELL’ARTICOLO:

SITO DELL’AERONAUTICA MILITARE

 

 

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