Corsa al vaccino per COVID-19, dalla Cina l'annuncio di Sinopharm: vaccino testato su un milione di persone, nessun contagio
Vaccino per COVID-19, il presidente del colosso farmaceutico cinese China National Pharmaceutical Group (Sinopharm), Liu Jingzhen, ha rilasciato un’intervista pubblicata su WeChat nella quale ha affermato che il vaccino sviluppato dalla sua azienda è già stato testato su quasi un milione di funzionari, studenti e lavoratori diretti all’estero.
La dichiarazione ha suscitato vive polemiche tra gli esperti di tutto il mondo, che hanno ovviamente trovato deprecabile l’uso di scorciatoie rispetto a standard e regolamenti rispetto ai test sul vaccino.
Il presidente di Sinopharm Liu Jingzhen: nessun caso di contagio nel milione di persone vaccinate
Il presidente di Sinopharm ha affermato che nei controlli sulle persone che hanno ricevuto il vaccino è emerso che nessuno di essi ha subito infezioni da coronavirus.
Sinopharm ha dichiarato che queste persone hanno viaggiato in più di 150 paesi in tutto il mondo e che, letteralmente, “non c’è stato un solo caso di infezione dopo l’inoculo del vaccino”.
“Solo alcuni hanno avuto alcuni sintomi lievi”.
Due candidati al vaccino Sinopharm sono tra i cinque candidati cinesi negli studi clinici internazionali.
Almeno tre – tutti i vaccini di Sinopharm e Sinovac – sono stati approvati per l’uso di emergenza al di fuori degli studi clinici e alcuni governi locali avrebbero permesso ai residenti di prendere il vaccino Sinovac.
In pellegrinaggio negli stabilimenti Sinopharm i rappresentanti di mezzo mondo
A settembre, gli Emirati Arabi Uniti sono stati il primo paese al di fuori della Cina ad approvare l’uso di emergenza del vaccino di Sinopharm.
L’annuncio dei viaggi, va detto, ha suscitato qualche dissenso solo formale: nella sostanza moltissime nazioni, anche europee, stanno aspettando i vaccini cinesi.
Solo alcuni giorni fa, ambasciatori e diplomatici di ben 26 nazioni erano in visita allo stabilimento Sinopharm Beijing Institute of Biological Products.
Sinopharm, per inciso, è un’azienda che fattura 30 miliardi di euro all’anno circa.
Per capirci quanto a Pfizer ed il doppio di AstraZeneca, spicciolo più, spicciolo meno.
La Cina sta utilizzando il vaccino come “gesto di amicizia” nei dialoghi diplomatici delle nazioni dell’ex area Sovietica, dell’Africa e di paesi asiatici come le Filippine.
Non è però una mera questione politica o commerciale: la Cina, a differenza di quanto scelse di fare Trump, ha anche aderito al COVAX di WHO, impegnandosi a donare 2 miliardi di dosi di vaccino ai paesi più poveri.
Intervenendo infine giovedì alla conferenza Apec, il presidente cinese Xi Jinping ha promesso un più stretto coordinamento internazionale sulle politiche per lo sviluppo e la distribuzione di un vaccino.
Per approfondire:
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