COVID-19, Brusaferro (Iss): “Siamo in fase di escalation, cresce il numero di ricoverati con sintomi”

Covid-19, ricoverati in aumento, ma non solo: “alcune regioni hanno superato la soglia critica dei posti in terapia intensiva, altre regioni sono vicine”: l’analisi del presidente dell’Iss Silvio Brusaferro

“Oggi ci troviamo in una fase di escalation dopo un periodo di transizione.

E quindi in parte dobbiamo usare misure di contenimento, in parte misure di mitigazione”.

Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, in audizione in Commissione Affari Sociali della Camera sul Rapporto dell’Iss e del ministero della Salute ‘Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale’ e sullo stato attuale del monitoraggio e del tracciamento dei contagi.

COVID-19, “STA CRESCENDO NUMERO RICOVERATI CON SINTOMI”

“Per quando riguarda i ricoveri con sintomi non si sono ancora raggiunti i picchi, ma è un numero che sta crescendo.

E questo è un elemento di grande attenzione, perché noi sappiamo che intercorre del tempo dal momento in cui si contrae l’infezione al momento in cui si manifestano dei sintomi e a quello in cui, per affrontare alcuni sintomi, si necessità del ricovero o del ricovero in terapia intensiva”, ha detto ancora Brusaferro.

“Un altro elemento importante è capire come va quella che noi chiamiamo ‘resilienza’- ha proseguito Brusaferro- cioè la capacità, una volta che la persona ha contratto l’infezione o ha sviluppato dei sintomi, di dare una risposta a questo tipo di problematica.

Il primo è l’isolamento domiciliare e i numeri, in questo ultimo periodo- ha concluso- sono cresciuti molto significativamente rispetto alla fase di marzo”.

GLI OSPEDALI IMPEGNATI NELLA LOTTA A COVID-19: “IN ALCUNE REGIONI SUPERATA SOGLIA CRITICA POSTI PER RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA”

“Alcune regioni hanno superato la soglia critica dei posti in terapia intensiva, altre regioni sono vicine”, dice ancora Brusaferro.

“Il significato- ha spiegato- è che fatto 100 l’offerta di posti letto in degenza ordinaria di area medica, oltre il 40% di occupazione per pazienti Covid vuol dire dover riprogrammare le attività per dare priorità alla clinica dei pazienti con Sars-CoV-2, dilazionando ricoveri per altre patologie”.

Diverse Regioni, ha quindi aggiunto il presidente dell’Iss, hanno “superato la soglia critica”, per questo “dobbiamo cercare come Paese di garantire, dove ci sia un bisogno di ricoveri in degenza ordinaria o in terapia intensiva, che questo venga garantito”.

CORONAVIRUS, “ETÀ MEDIA CONTAGIATI CRESCE, ATTENZIONE A ULTRA 70ENNI”

“L’età mediana delle persone che contraggono l’infezione ha avuto all’inizio un andamento che ha sfiorato i 70 anni, poi a Ferragosto è arrivata a valori sotto i 30 anni e si è stabilizzato a fine settembre e ottobre intorno ai 40 anni, ma ora lentamente sta crescendo”, è l’analisi di Brusaferro.

“Questo è un elemento di attenzione- ha proseguito Brusaferro- perché vuol dire che un alto numero di persone anziane contrae l’infezione.

Anche a differenza della prima fase, dove c’era stato un picco delle infezioni nelle persone giovani, ora sono coinvolti gli ultra 70enni e questo- ha concluso- è una dato su cui fare molta attenzione”.

PER APPROFONDIRE:

Seconda ondata Covid, Crisanti: “Sbagliato valutare le Regioni con occupazione terapie intensive, è distorsivo”

FONTE DELL’ARTICOLO:

Agenzia Dire

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