Covid 19: le Misericordie d'Italia terranno una Via Crucis in ricordo dei Volontari morti per covid
Covid-19, le Misericordie d’Italia organizzano un momento di fede e di preghiera: sarà inaugurata dal Vescovo Franco Agostinelli il mercoledì delle ceneri (17 febbraio 2021 ore 15) nella cappella della Misericordia di Antella in provincia di Firenze
Volontari deceduti per Covid-19, le Misericordie d’Italia organizzano una Via Crucis
Non è una Via Crucis realizzata da un noto artista, non ha un valore artistico, ma non per questo non fa notizia, né minore è il valore morale delle 14 stazioni della Via Crucis che il prossimo 17 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, e primo giorno di Quaresima, il Vescovo Franco Agostinelli, inaugurerà e benedirà, nella cappella della Misericordia di Antella (Comune di Bagno a Ripoli Firenze), che viene apposta e dedicata alla memoria di tutti i volontari delle Misericordie d’Italia morti a causa del covid 19.
Tutto nasce grazie al dono di tre fratelli fiorentini (Franco, Andrea, Piero) che il 29 aprile 2020 hanno perso la propria sorella, Elena Mariani, volontaria sulle ambulanze, ma che lavorava in un noto supermercato del comune metropolitano di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze.
Uno di loro, oggi impegnato nella Misericordia dell’Antella, in quel comune, vedendo che la cappella è sprovvista delle stazioni della Via Crucis ha deciso, con gli altri fratelli, di donare le 14 stazioni mancanti, e di farlo non solo nella memoria della sorella Elena, ma anche di tutti i confratelli e consorelle, e sono tanti, delle Misericordie di tutta Italia che sono morti a causa del covid 19.
All’inizio della Quaresima in questa piccola cappella posta in un paese, la cui Misericordia è attiva da 170 anni, al centro dell’Italia, nel giorno in cui la Chiesa ci ricorda la caducità della vita terrena, il Vescovo Franco Agostinelli, Correttore Nazionale della Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia benedirà e inaugurerà questo “monumento” in ricordo dei volontari scomparsi a causa della pandemia.
Un numero sconosciuto, ma non piccolo stando alle informazioni che si trovano su internet; per questo la Misericordia dell’Antella e il Correttore Nazionale invitato tutte le Misericordie d’Italia a comunicare non solo il nominativo del proprio volontario/a deceduto/a ma ad inviare anche il proprio gagliardetto sociale da esporre nella cappella in occasione della cerimonia.
Via Crucis delle Misericordie per i Volontari strappati da COVID-19: la cerimonia sarà trasmessa in diretta video streaming sulla pagina facebook della Misericordia dell’Antella, e poi visibile sul proprio canale YouTube
Perché una Via Crucis e non un altro monumento più artistico e più d’impatto visivo?
Lo evidenziano i tre fratelli quando hanno comunicato la loro decisone ai responsabili della Confraternita: “perché riteniamo che il periodo che hanno vissuto queste persone, e da nostra sorella, durante i rispettivi ricoveri, siano stati per loro vissuti come una via dolorosa – come la Via Crucis – verso la morte”.
Non a caso nel linguaggio comune il termine Via Crucis è oggi usato in tutto il mondo quando si vuol evidenziare una esperienza dolorosa o umiliante, fatta di tribolazioni, pene, ansie.
Nel dolore di Gesù che muore c’è la rinascita dell’umanità, nel suo martirio c’è la certezza della vita eterna. In questa epidemia che provoca lacrime e solitudine, sotto la croce ci siamo tutti, sconfitti, reietti, potenti…tutti uguali agli occhi di Dio.
Nella contemplazione dei volti/nomi dei tanti confratelli e consorelle, sfigurati dalla sofferenza, e dalla paura che hanno provato nel momento in cui spesso sono stati intubati e indotti in coma farmacologico fino alla morte, si deve vedere, nel ricordo del loro servizio di e in Misericordia il germoglio di una bellezza di cui sono stati portatori e testimoni.
Ricordargli con la dedica e consacrazione di questa Via Crucis nazionale è un modo concreto per continuare ad alimentare quella fiaccola che, come appartenenti alle rispettive Misericordie, hanno alimentato con il loro impegno e il loro servizio a favore dei più bisognosi e sofferenti in quell’ottica cristiana che dal 1244 alimenta quella carità che è alla base di tutto il movimento delle Misericordie d’Italia nato oltre 120 anni fa.
Per approfondire:
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