COVID-19, protesta contro il lockdown regionale: guerriglia sul lungomare di Napoli
Lockdown per il COVID-19, Napoli sotto assedio per manifestanti violenti: sono state esplose bombe carta, lanciati petardi e dati alle fiamme cassonetti dell’immondizia
Devastazioni e bombe carta esplose a Napoli durante una manifestazione contro il lockdown regionale annunciato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine, scene di guerriglia sul lungomare e in via Santa Lucia, sede della Regione a partire dalle 23, mentre scattava il coprifuoco totale in vigore da ieri.
Non vanno escluse infiltrazioni da parte della camorra: le DDA hanno recentemente evidenziato gli interessi della mafia nell’emergenza coronavirus.
Né del resto di forze di politica estrema, che connotano i movimenti #COVIDIOTS.
Nel contesto di una manifestazione altrimenti rabbiosa ma non violenta, non sarebbe una novità, in Italia.
COVID-19, lockdown regionale: lungomare di Napoli devastato
I manifestanti hanno rovesciato cassonetti, distrutto transenne ed esploso petardi. Le forze dell’ordine hanno risposto con numerosi fumogeni. Scontri e proteste sono ancora in corso.
Disordini anche nella parte alta di Santa Lucia. I manifestanti “no” lockdown hanno lanciato anche bottiglie e sampietrini. Le auto in sosta sono state colpite con catene e i cassonetti rovesciati.
Cassonetti dei rifiuti dati alle fiamme e posti al centro strada a Napoli durante le proteste contro il lockdown annunciato dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Intervenuti i vigili del fuoco, ma il camion dei pompieri è stato bloccato prima di spegnere l’incendio ed è arretrato tornando verso piazza del Plebiscito.
Numerosi manifestanti sono ancora in strada dopo la mezzanotte nonostante sia scattato il coprifuoco totale dalle 23.
Durante gli scontri con le forze dell’ordine sono stati lanciati petardi, sassi e bottiglie da parte di persone che protestavano, molte delle quali incappucciate.
“Perché siete lì e non siete con noi. Perché cazzo”.
È questo l’urlo disperato di una donna napoletana rivolto ai poliziotti schierati, questa sera, in assetto anti sommossa durante la manifestazione “no lockdown” andata in scena nelle vie di Napoli.
Corteo di centinaia di persone sfociato in scontri con le forze dell’ordine e danneggiamenti alle auto in sosta e ai cassonetti dell’immondizia.
La donna ha urlato, rivolgendosi ai politici delle Regione, “avete avuto mesi per potervi organizzare, mia figlia ha una patologia rara e non riesce ad avere una visita per colpa del covid”.
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