COVID-19, studio della Nara Medical University (Giappone): i tannini dei cachi riducono infettività coronavirus
COVID-19 e cachi: dalla Nara Medical University un sorprendente abbinamento. I tannini del cachi sarebbero efficaci nell’indebolire l’infettivita’ di campioni di coronavirus presenti nella saliva, secondo i risultati dei test condotti da un gruppo di ricerca della Nara Medical University, nella citta’ di Kashihara, nel Giappone occidentale.
COVID-19, DAL GIAPPONE UN INTERESSANTE STUDIO SUI CACHI
Come secondo passo, l’universita’ intende procedere con una serie di test clinici per dimostrare se le proprieta’ dei tannini siano efficaci nel decorso della malattia all’interno del corpo umano.
Il gruppo di ricercatori e’ coordinato da Toshihiro Ito, professore di immunologia alla Nara Medical, e dal professor Yano Hisakazu, esperto di infezioni microbiche.
Nei loro test, i ricercatori hanno aggiunto un’alta concentrazione di tannini di cachi a un campione di saliva umana contenente virus CoVid-19, rinvenendo, dopo appena 10 minuti, che l’infettivita’ del virus si era ridotta a un decimillesimo del grado iniziale.
I CACHI RIDUCONO L’INFETTIVITA’ DEL COVID-19? CAUTELA MA SPERANZA
Nonostante l’esito promettente, tuttavia il professor Ito invita alla cautela: “Non e’ assolutamente detto che i tannini siano efficaci come cura o che mangiando cachi si possa guarire.
Al momento abbiamo solo risultati in condizioni di laboratorio, ed e’ necessaria una sperimentazione clinica.
Successivamente testeremo qual e’ una concentrazione adeguata di tannini nella speranza che questa strada porti a qualche tipo di cura”.
Ecco che quindi il tema fondamentale, come in altri casi, osservare e studiare questa risultanza nel medio e nel lungo periodo.
Con il coronavirus occorre conviverci, sostengono gli esperti: questo approccio eterodosso è una via alla convivenza.
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