Covid, dall’UE un miliardo di dosi di vaccino per paesi meno attrezzati
Covid, UE sostiene Covax e dona 1 miliardo di dosi a paesi meno attrezzati: l’Unione Europea ha sottoscritto tre accordi, per un totale di cinquecento milioni di euro, a sostegno di Covax, iniziativa per aiutare le aree in difficoltà
Cinquecento milioni di euro per sostenere Covax, un’iniziativa sostenuta da 190 Paesi, con l’obiettivo di garantire un miliardo di dosi di vaccini contro il Covid-19 nelle aree del mondo meno attrezzate a far fronte alla pandemia: è l’impegno al centro di tre accordi sottoscritti oggi dall’Ue.
Covax, Team Europe di UE parla della donazione in conferenza stampa
La cerimonia della firma, da parte di “Team Europe”, una rete che coinvolge la Commissione europea e la Banca europea degli investimenti (Bei), è stata trasmessa nel corso di una conferenza stampa online.
I finanziamenti dell’Ue saranno erogati a partire dal Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile.
La forma è quella di un prestito della Bei, per 400 milioni, e di una donazione all’alleanza per i vaccini Gavi, per cento milioni.
Del miliardo di dosi, è stato evidenziato durante la conferenza stampa, dovranno beneficiare 92 Paesi poveri e in via di sviluppo.
Covax, il focus UE su Africa, Caraibi e paesi limitrofi all’Europa
Il focus sarà sull’Africa, i Caraibi, la regione del Pacifico e l’area del “vicinato” dell’Ue, dall’Europa orientale alla sponda sud del Mediterraneo.
“Il vaccino deve essere un bene pubblico globale” ha detto Koen Doens, alla guida della direzione della Commissione Ue per Sviluppo e cooperazione internazionale, annunciando gli stanziamenti europei per Covax.
Secondo il responsabile, l’obiettivo è “dare l’opportunità a Paesi dell’Africa, dei Caraibi e dell’area del vicinato Ue di acquistare dosi di vaccino”.
Doens ha concluso: “Vogliamo una globalizzazione giusta e bisogna cominciare da qui, come ha sottolineato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, facendo in modo che i vaccini non siano garantiti solo in Europa ma in tutto il mondo”.
“Guai se ci occupassimo solo dei ‘wealthy few’, i pochi ricchi; finché non saremo salvi tutti non sarà salvo nessuno” gli ha fatto eco Seth Berkley, amministratore delegato di Gavi, un’alleanza per il diritto ai vaccini che gestirà fondi europei a sostegno di 92 paesi poveri ed emergenti in chiave anti-Covid-19.
“L’obiettivo di due miliardi di finanziamenti che ci eravamo prefissati per la fine del 2020 è stato raggiunto” ha detto il dirigente.
UE sostiene Progetto COVAX: nell’alleanza GAVI, assieme ad ONU la Fondazione Bill & Melinda Gates
“Ora però non è il momento di togliere il piede dall’acceleratore: il prossimo anno, per il meccanismo di distribuzione e acquisto Covax, ne serviranno altri cinque”.
Gavi è un’alleanza nata nel 2000 con il sostegno dell’Onu e il supporto di donatori privati, tra i quali la Fondazione Bill & Melinda Gates.
Covax è invece una “facility”, cioè un meccanismo, creato quest’anno per far fronte alla pandemia del nuovo coronavirus.
Tra gli obiettivi specifici l’”accelerazione” dello sviluppo e della produzione dei vaccini contro il Covid-19 e la garanzia di una distribuzione equa e sostenibile in tutti i Paesi.
A gestire Covax è Gavi, insieme con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e la Coalizione internazionale per le innovazioni in materia di preparazione alla lotta contro le epidemie (Cepi).
Berkley è intervenuto alla cerimonia per la firma dell’intesa che prevede stanziamenti europei per 500 milioni di euro, e una quota di questi fondi, 100 milioni, sarà devoluta a Gavi nella forma di donazione.
Far sì che i “progressi” ottenuti dai programmi per i vaccini, a partire da quello che coinvolge l’azienda tedesca Biontech, vadano “a beneficio di tutti i Paesi”: questo l’impegno evidenziato oggi da Werner Hoyer, presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei).
L’occasione è stato l’annuncio di un prestito da 400 milioni che l’istituto garantirà, nel quadro di un’iniziativa Ue, per sostenere la distribuzione di un miliardo di dosi di vaccini anti-Covid-19 in 92 Paesi poveri o emergenti.
Secondo Hoyer, “è un imperativo morale che nessun Paese sia escluso dall’accesso ai vaccini a causa dei loro costi”.
Rispetto al prestito, a beneficio del meccanismo internazionale Covax, il presidente della Bei ha detto di sentirsi “orgoglioso“.
Per approfondire:
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