Covid, l’esperto: “Attenzione alla variante Epsilon, rischio contagio anche per immunizzati”
Variante epsilon del Covid: solo due casi, in Italia, già isolati
Il virologo Paolo Fazii, primario della Uoc di Virologia e Microbiologia della Asl di Pescara e responsabile del Laboratorio analisi dell’ospedale, mette in guardia dalla variante Epsilon, che arriva dal terzo mondo e che “ha già dimostrato di riuscire a superare le barriere delle difese immunitarie“, per cui “possono ammalarsi anche coloro che già hanno contratto una prima volta il virus da Covid-19 e sono guariti, così come i vaccinati”, ha detto in audizione in commissione Ambiente del Comune di Pescara.
Sebbene in Italia la variante Epsilon sia pressocché assente, solo due i casi e già isolati, l‘allerta c’è
Lo fa sapere il presidente della Commissione Ambiente, Ivo Petrelli, commentando le parole di Fazii.
Ad oggi sono 40 i casi segnalati in Danimarca, 10 in Gran Bretagna e Francia cui si aggiungono i due italiani.
La Delta, ovvero la variante indiana, è quella che al momento corre di più anche in Abruzzo.
Una diffusione che, secondo Fazii potrebbe raggiungere il 90% entro fine agosto, andando a soppiantare la variante inglese.
“ll dottor Fazii ha ufficializzato che ci sono dei soggetti contagiati di rientro da Malta, Grecia e Gran Bretagna, attualmente è in corso la tipizzazione dei positivi e una bella fetta dei contagiati è affetta dalla variante Delta ed è un fenomeno considerato naturale e previsto, in questa fase è infatti vero che il sistema immunitario riesce a bloccare l’infezione alle prime vie aeree, ma è anche vero che la maggior parte dei soggetti infetti è asintomatico e quindi il virus circola impunemente – prosegue Petrelli -.
In questa fase è dunque strategico essere tempestivi nei confronti di chi rientra dalle vacanze all’estero, condurre un’accurata indagine epidemiologica, rintracciare subito tutti i contatti del soggetto risultato positivo e attivare la quarantena”.
Andare avanti con gli screening di massa sembra dunque una buona strada, sebbene, “bisogna fare i conti con le risorse umane a disposizione, perché ci sono sanitari che devono necessariamente godere di un periodo di ferie dopo un anno e mezzo di lavoro no-stop nella fase calda dell’emergenza, per non correre il rischio di arrivare a dicembre senza personale e di fatto oggi non sappiamo cosa potrà accadere con il ritorno dell’inverno”, dice ancora Petrelli che, sulle vacanze all’estero di tanti giovani aggiunge: “sarebbe stato più opportuno da parte dei genitori indurre i propri ragazzi a fare, per quest’anno, le vacanze in Italia piuttosto che scegliere Malta o la Grecia come tappe, l’attuale situazione era dunque quasi prevedibile”.
Sul fronte approvvigionamento da Fazii, conclude il presidente della Commissione Ambiente, sono arrivate rassicurazioni: le dosi ci sono.
Per approfondire:
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