Covid, Zaia contro il ‘sistema Regioni’: “Con il vaccino noi in Veneto ci arrangeremo”
Vaccino Covid in Veneto: “L’acquisto provviste, e quindi del vaccino, avviene a livello nazionale. Dopodiché c’è la distribuzione territoriale e quando arriva ai confini del Veneto è in mano ai veneti, la sua sorte è in mano ai veneti, l’organizzazione è in mano ai veneti. Funziona così. Quindi ci arrangiamo noi”.
Queste le parole del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, ospite a ’24 mattino’ su Radio 24 per parlare del vaccino anti covid e dei problemi legati alla sua distribuzione.
“Il Veneto mette in piedi la sua rete a prescindere in modo da essere pronto non solo a distribuire ma anche a somministrare i vaccini.
Ricordo che sono milioni di iniezioni che poi vanno ripetute con altre milioni di iniezioni: noi abbiamo una macchina collaudata, questa vaccinazione di massa sarà stress test”, conclude Zaia.
EMERGENZA COVID, IN VENETO RISULTATI INCORAGGIANTI DAL TEST AUTOSOMMINISTRATO
La sperimentazione sui test rapidi per il covid in autosomministrazione si potrebbe concludere “verosimilmente nel giro di un paio di settimane – spiega Zaia -.
Il dottor Rigoli, direttore microbiologia di Treviso e coordinatore microbiologie del Veneto, sta lavorando da almeno tre mesi a questo progetto”, prosegue il presidente della Regione, spiegando che al momento “abbiamo iniziato la prova in doppio con il tampone molecolare sui pazienti, dà già risultati incoraggianti”, anche perché “i pazienti ci sono, abbiamo modo di avere massa critica per sperimentare”.
Si tratta in sostanza di un tamponcino “grande come un cotton fioc, che ha già il suo reagente”, e quindi è in grado di analizzare il campione e dare un risultato in pochi minuti, senza la necessità di un laboratorio e di personale specializzato.
COVID, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO: “IL SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE DELLE REGIONI VA MODIFICATO”
“È aleatorio pensare che ci possa essere algoritmo che poi ci dia l’assoluta immagine della realtà.
La verità è che poi ci vuole buonsenso, ci vogliono valutazioni che vanno al di là dei numeri“, continua Zaia a ‘Radio 24′, riferendosi al sistema di valutazione delle Regioni che, peraltro, ha fatto sì che il Veneto rimanesse ancora in area gialla, ovvero quella dove le restrizioni sono più limitate.
“Noi insieme al Friuli Venezia Giulia e all’Emilia-Romagna abbiamo fatto l’ordinanza della zona gialla plus.
Pensare che il Veneto sia rimasto in zona gialla e che le altre due regioni fossero così devastate da passare in zona arancione decisamente no: questa è la follia a volte dei numeri, delle formule, ci sono elementi da valutare che hanno elevato tasso di discrezionalità”, sostiene Zaia.
Ciò detto, “il metodo lo abbiamo approvato come Regioni”, ricorda il presidente veneto.
Ma “era un’occasione per avere un benchmark. Poi è diventato elemento di giudizio, io penso che dovrà essere modificato”.