Delirio e violenza al Cardarelli di Napoli: parenti di defunta picchiano personale, intanto un'altra paziente muore
Scene di delirio e violenza al Cardarelli di Napoli: i parenti di una defunta, saputo della perdita, hanno aggredito il personale sanitario del reparto, mentre un’altra paziente richiedeva aiuto. La seconda è deceduta senza ricevere le cure che potevano salvarla
L’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate denuncia non solo un’ennesima aggressione a personale medico e sanitario, ma anche le conseguenze di quella sorta di sequestro violento: la morte di una seconda paziente, che ha atteso invano le cure richieste ad un personale che, in quel momento, cercava di uscire vivo dall’aberrante situazione.
E sarà bene specificarlo, nessun razzismo anti partenopeo: sono di Napoli anche i sanitari pestati selvaggiamente, e a ben guardare lo sono pure di più!
Cardarelli di Napoli, parenti defunta picchiano personale sanitario
“Donna di 52 anni muore all’ospedale – scrive l’Associazione in una nota -, familiari seminano il panico in reparto.
E’ accaduto al Cardarelli di Napoli nella notte tra sabato e domenica. Una donna, ricoverata in Medicina d’Urgenza, è deceduta.
I familiari, informati della morte, hanno raggiunto il quarto piano del reparto aggirando i controlli delle guardie giurate e hanno iniziato ad insultare e spintonare i medici: ritenevano che non avessero fatto abbastanza per salvare la donna.
Uno degli 8 familiari ha anche danneggiato un dispositivo per il monitoraggio dei parametri vitali dei pazienti.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri del radiomobile di Napoli e della stazione Vomero, le 8 persone sono state identificate e denunciate per danneggiamento, minacce e interruzione di pubblico servizio.
Dott.Manuel Ruggiero presidente NTI: “purtroppo dobbiamo ammettere che il COVID ci ha reso persone peggiori, stanno aumentando le aggressioni e l’odio nei confronti di chi cura le persone! I nemici non siamo noi, bensì le patologie!”.
Ma purtroppo non è finita qui, e lo spiega bene il dottor Manuel Ruggiero, presidente di Nessuno Tocchi Ippocrate.
Intanto nello stesso reparto del Cardarelli di Napoli una seconda paziente necessita di cure, e muore
“Quello che è successo la notte tra sabato e domenica – racconta – è qualcosa di aberrante,nei corridoi della medicina d’urgenza del Cardarelli suonava un campanello, lampeggiava una luce rossa,una richiesta di aiuto da parte di un paziente, quel suono era diventato assordante e nessuno rispondeva a quella disperata richiesta!
Forse perché il personale sanitario giocava a carte? Dormiva? Stava cucinando? QUESTO È IL PENSIERO COMUNE, E INVECE NO!
Il personale era sotto un brutale attacco fatto di spintoni calci e pugni da parte di chi non ha vissuto bene la morte di un parente.
Quel paziente che chiedeva aiuto è morto, è morto senza avere una seconda chance, è morto per colpa di alcune persone che non hanno avuto alcun rispetto per un luogo sacro, paragonabile ad una chiesa, come il reparto di un ospedale!
Luogo dove la gente soffre, spera, fissa un soffitto immaginando le mura di casa propria!
Queste persone senza cuore non hanno saputo piangere con dignità il proprio parente causando la morte di un altra persona!
Evento eccezionale? Assolutamente no, questo avviene spesso anche quando vengono aggrediti gli equipaggi del 118, difatti molte persone muoiono in attesa di una ambulanza che non arriverà poiché sotto uno scellerato attacco da parte di chi “aveva fretta” magari per una banalità.
Gridiamo giustizia per noi, personale sanitario aggredito quotidianamente, e gridiamo giustizia per Giorgio (nome di fantasia) che è morto nel letto della medicina d’urgenza del Cardarelli senza aver il conforto dei suoi cari, ma sopratutto l’aiuto dei medici.
Governo ci sei? Ci vedi? Si vedono i lividi sul nostro volto?
Drappelli di polizia negli ospedali, telecamere di sicurezza, riconoscimento giuridico della qualifica di pubblico ufficiale…..tutti fattori che cambierebbero questo stato di cose, tutti fattori che in altre realtà europee esistono! Siamo secondi in Europa per la campagna vaccinale, ma siamo ultimi a difendere chi ci cura!”.