eCall 112 nel 2018? L’allerta automatica ritarda ancora
Il Parlamento Europeo ha approvato il nuovo regolamento relativo al sistema eCall 112, il dispositivo che in caso di incidente fa partire in automatico una chiamata al centro unico per le emergenze. Il dispositivo potrà essere allertato da solo (in caso di incidente grave) o dall’autista (con un apposito tasto che sarà posizionato vicino allo specchietto retrovisore). Un regolamento europeo che doveva essere già applicato nel 2015 e che subirà un ritardo dovuto principalmente alla mancanza sul territorio – non solo italiano – di una rete 112 in grado di gestire tutte le emergenze come centrale unica. Ormai la storia dell’eCall 112 è lunga, iniziata nel 1989. Non basteranno quindi 25 anni per vedere attiva questa tecnologia. Bisognerà attendere il 2018, quando l’eCall sarà alla soglia dei 30 anni.
Il servizio si baserà su una apposita rete europea che utilizzerà il numero 112 come centro di contatto. Una rete che però in Italia non è ancora attiva in tutte le regioni, e che in UK – per esempio – è secondaria rispetto ai numeri di contatto per le emergenze nazionali.
IL FUNZIONAMENTO – La chiamata di soccorso trasmetterà le coordinate esatte di dove si trova il veicolo, la categoria dello stesso e il numero di cinture di sicurezza allacciate, così che gli addetti all’intervento di soccorso sappiano subito quante persone sono coinvolte nel sinistro. Nel corso della procedura di approvazione della norma, sono stati diffusi dati secondo cui il sistema di emergenza veloce e automatico consente di permettere interventi più rapidi del 40-50%, con una potenziale riduzione del numero dei morti tra l’1 e il 10%.
L’approvazione del nuovo regolamento viene dopo un lungo iter che in un primo momento mirava ad arrivare all’introduzione dell’obbligo dell’eCall entro quest’anno. Poi sono state avanzate molte riserve sulla possibilità che tutti i paesi dell’Unione riuscissero a dotarsi delle strutture necessarie per fare funzionare il servizio.
L’obbligo di dotazione per le vetture di prima immatricolazione a partire dal 2017, nel corso della discussione al Parlamento europeo, è stato posticipato al 31 marzo 2018. Va peraltro detto che parecchie case già dotano alcuni loro modelli del dispositivo, facendo funzionare loro centri di emergenza. Ma il problema principale che è rimasto in piedi e che ha causato il ritardo è quello relativo alla privacy. La discussone sulla nuova normativa ha riservato molta attenzione ai problemi in caso di allertamento automatico dei centri di soccorso, e la materia è stata recepita nel testo approvato con l’introduzione di una limitazione precisa all’uso e alla divulgazione dei dati raccolti con l’eCall. In pratica essi dovranno servire soltanto per consentire la rapidità dei soccorsi