Emergency Extreme, la vita di Carlo Spagnolli: Obiezione di Coscienza, Africa, Aids e condizione femminile
Una vita spesa al servizio degli esseri umani più deboli, quella di Carlo Spagnolli. Nato a Roma nel 1949, si laurea alla Cattolica in Medicina e Chirurgia.
Nel 1975 la prima scelta “inconsueta”: svolgere il Servizio Civile.
Oggi questo periodo di vita è una scelta come un’altra a disposizione dei nostri giorni, pur mantenendo un grande valore formativo, ma al tempo era più nota come Obiezione di Coscienza ed era un’opzione…inconsueta, diciamo.
Era l’Italia della naja, dei “nonni”, del Car, dei telefoni a gettori da contendersi nei bar, e a dirla tutta l’obiezione di coscienza non era vista di buon occhio, generalmente.
La seconda scelta inconsueta fu relativa al luogo prescelto: l’Africa. L’Uganda, per la precisione.
Non tornerà praticamente più a casa. Già, perché il dottor Spagnolli da quel momento in poi dedicherà le proprie energie proprio al paese centrafricano fino al 1989.
Dopodiché si dedicherà ai più poveri di Eritrea, Etiopia e Camerun, diventando nei decenni un pioniere di quella che oggi è una realtà consolidata, la cooperazione internazionale.
Dal 1996 si è quindi trasferito in Zimbawe, dove vivrà gli anni successivi. Al suo fianco, Angelina Bugaru, caposala ugandese e moglie: i due avranno tre figli (Francesco, Giovanni ed Elisa)
Carlo Spagnolli non fu solo un pioniere dell’obiezione di coscienza e della cooperazione internazionale: molte persone lo ricordano anche per aver affrontato prima di moltissimi e con grande impegno, la lotta all’Aids.
Riuscì ad aprire il “Villaggio San Marcellino” per i bambini orfani a causa dell’Aids, ma anche una scuola per infermiere e la “Casa della gioia Mariele Ventre” – dedicata alla famosa fondatrice dello Zecchino d’oro – per la riabilitazione di bambini affetti dall’Aids.
Molto spesso affiancato all’amica e premio Nobel Rita Levi Montalcini, come lui impegnata a sostenere la lotta a quel virus da un lato, e la condizione femminile in Africa dall’altro.
Carlo Spagnolli è scomparso nei primi giorni di febbraio, i funerali si sono svolti a Rovereto.
Ci è sembrato giusto celebrarne la vita, essendo stato il dottor Spagnolli molto più “normalmente extreme” di quanto mai una rubrica possa mai raccontare.