Entrectinib, farmaco "jolly" contro i tumori: uno stesso farmaco contro diversi tipi di tumore
Entrectinib: un farmaco frutto della ricerca «made in Italy» è stato approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per l’immissione in commercio e la rimborsabilità nella doppia indicazione, sia come farmaco a bersaglio molecolare sia come terapia agnostica, ovvero che agisce sull’alterazione genetica presente nel tumore, indipendentemente dall’organo colpito
Entrectinib, questo il nome del farmaco che nelle sperimentazioni condotte si è dimostrato efficace in pazienti con tumori solidi di diverso tipo, tra cui sarcoma, carcinoma polmonare non a piccole cellule, tumori MASC (Mammary Analogue Secretory Carcinoma) delle ghiandole salivari, carcinoma della mammella secretorio e non secretorio, tumori della tiroide, carcinoma colonrettale, neuroendocrino, pancreatico, ovarico, endometriale, colangiocarcinoma, tumori gastrointestinali e neuroblastoma e in molti altri tumori solidi.
Uso di Entrectinib: i pazienti idonei al trattamento vanno identificati attraverso uno screening molecolare del tumore
“In caso siano presenti le traslocazioni, dette anche fusioni, di NTRK o di ROS1, sulle quali il medicinale è stato «costruito», allora si procede alla cura” – spiega Emanuela Bonoldi, Direttore dell’Anatomia Patologica di Niguarda.
“In questo modo non ci si basa più sull’organo colpito dal tumore, ma sull’alterazione genetica che lo contraddistingue.
Si colpisce un bersaglio ben preciso”.
AIFA su Entrectinib
Nello specifico il via libera di AIFA per Entrectinib è arrivato per pazienti adulti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato ROS1-positivo non precedentemente trattati con inibitori di ROS1 e per la cura di pazienti adulti e pediatrici di età pari o superiore a dodici anni con tumori solidi che esprimono una fusione (detta anche traslocazione) dei geni del recettore tirosin-chinasico neurotrofico (NTRK).
“I traguardi raggiunti con questa molecola «made in Italy» sono espressione della qualità della ricerca scientifica italiana e di Niguarda in particolare (con il gruppo di ricercatori clinici dedicati a questo progetto quali Andrea Sartore-Bianchi, Silvio Veronese, Emanuele Valtorta, Giulio Cerea, Laura Giannetta, Giovanna Marrapese, solo per citare alcuni) oltre a essere un risultato fondamentale nell’ambito della medicina personalizzata, che sta ampliando le prospettive di cura per migliaia di pazienti oncologici” – commenta Salvatore Siena, Direttore del Dipartimento di Oncologia di Niguarda.
“Va sottolineato inoltre che, seppure non frequentissimi i casi NTRK o ROS1 positivi, la spiccata efficacia del farmaco gli consente di essere attivo a livello cerebrale, localizzazione questa spesso sede di metastasi difficili da trattare”.
Per approfondire:
Tumore alla vescica: sintomi e fattori di rischio
Diagnostica: la Risonanza Magnetica Multiparametrica della Prostata (RM mp)
Oncologia maschile: i tumori urologici più frequenti
OMS, pubblicato il primo libro blu sui tumori pediatrici