Forlì, caposala del Pronto Soccorso picchiata da paziente: trasportata d'urgenza in ambulanza al Bufalini
Pronto Soccorso nuovamente teatro di violenza a operatori sanitari, a Forlì: la caposala è stata violentemente picchiata da un paziente ed è stata trasportata d’urgenza in ambulanza al Bufalini di Cesena, specializzato in Maxillo-facciale.
E’ successo venerdì sera, attorno alle 18 e 30.
A parziale mitigazione di quanto accaduto, va aggiunto che l’aggressore è un paziente psichiatrico, quindi chiaramente non responsabile dell’accaduto.
Le Forze dell’Ordine sono intervenute per fermare l’uomo e per indagare sull’accaduto.
Come scritto, il paziente è molto labilmente in grado di intendere e di volere, ma come sottolineato dalla nota dei sindacati, le molte fratture della donna coincidono con l’esposizione degli operatori sanitari ad ambienti di lavoro scarsamente tutelanti.
Aggressione della caposala del Pronto soccorso di Forlì, la nota dei sindacati
Sulla questione intervengono i sindacati di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil e Fp forlivesi: “Il paziente ha chiesto alla donna di essere accompagnato in stazione, poi le ha intimato di consegnargli le chiavi della sua auto – spiegano i sindacalisti -.
Lei nel frattempo ha chiamato il pronto soccorso urlando che l’uomo la stava picchiando, tanto che sono arrivati medici e infermieri in suo aiuto.
A quel punto lui si è dileguato, prima dell’arrivo dei Carabinieri.
L’infermiera ferita è stata poi ricoverata all’ospedale di Forlì con varie fratture.
Esprimiamo unanime solidarietà alla collega vittima di questa ennesima violenza.
Ancora una volta siamo costretti a evidenziare come l’attività svolta nei presidi ospedalieri sia costantemente esposta a grandi rischi che come tali andrebbero giustamente riconosciuti senza tentennamenti.
Le violenze contro il personale sanitario e tecnico in questi anni si sono ripetute con sempre maggior intensità.
Occorre prendere tutte possibile contromisure per garantire la sicurezza anche logistica in tutti quegli spazi “parcheggi e spogliatoi in particolare” dove potrebbero evidenziarsi criticità.
In questo momento particolare pensare che una collega del pronto soccorso, dopo mesi in prima linea contro il covid, sia stata brutalmente aggredita è qualcosa di ancor più inaccettabile”.
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