Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne: Medici con l'Africa CUAMM e “the shadow pandemic”
The Shadow Pandemic: oggi, 25 novembre, si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza di genere, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999.
Quest’anno la giornata porta all’attenzione come la pandemia di Covid-19 sta causando un incremento esponenziale ed allarmante delle violenze di genere in tutto il mondo, in particolare nei paesi in via di sviluppo e nei contesti più fragili dove opera Medici con l’Africa Cuamm.
Violenza sulle donne, “The shadow pandemic” delle Nazioni Unite
Le Nazioni Unite l’hanno definita “the shadow pandemic” (la pandemia ombra), richiamando il dovere di far luce su questa tremenda violazione dei diritti umani ed invitando governi, organizzazioni internazionali e ONG a partecipare attivamente alle iniziative in occasione di questa giornata.
Per questo da oggi prende il via una staffetta di 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, una campagna lanciata da UN Women che si concluderà il 10 dicembre, Giornata Internazionale per i diritti umani.
Verranno organizzate attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere quanto possiamo fare per prevenire e contrastare questo fenomeno devastante. Una lotta che riguarda tutti, non soltanto le donne.
Anche Medici con l’Africa Cuamm si unisce e partecipa attivamente a questa campagna nei diversi contesti in cui interviene: «In occasione dei 16 giorni di attivismo per la lotta contro la violenza di genere tutte le comunità delle zone dove operiamo verranno coinvolte con il duplice fine di sensibilizzare le comunità e le autorità su questa tematica, ma soprattutto far sì che alcuni di loro si facciano portatori del messaggio – racconta Frederic, capo programma di Cuamm a Juba, in Sud Sudan -.
A causa del Covid-19 le attività sono state ripensate e dopo il lancio delle iniziative nelle piazze principali dei villaggi, gli operatori comunitari del Cuamm faranno sensibilizzazione porta a porta o con ristretti gruppi di persone.
Inoltre, il personale che lavora nelle strutture sanitarie verrà direttamente coinvolto per aiutare nella sensibilizzazione delle comunità su questa tematica – continua Frederic -.
Per raggiungere il maggior numero di persone, verranno utilizzati diversi mezzi di comunicazione, in particolare talk show nelle radio locali, in cui gli operatori del Cuamm insieme alle autorità locali e a membri delle comunità si faranno promotori dei messaggi di sensibilizzazione».
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