Giornata mondiale dei diritti umano, lettera dalla Croce Rossa: "Liberiamoci dal virus del sospetto verso il prossimo"
“Che società è quella che obbliga i propri figli a sbarazzarsi dei loro usi e costumi per non incorrere in insulti e minacce? Che società è quella che ripudia simboli e tradizioni per paura? Che società è quella che porta al camuffamento delle persone affinché possano essere accettate?
Io ho paura di questo virus del sospetto che sta minando le nostre comunità. Sono spaventato dall’abolizione delle differenze che porta a un inevitabile indebolimento delle nostre società fino all’omologazione e all’isolamento. Temo l’arretramento culturale cui stiamo assistendo negli ultimi tempi e che cancella importanti conquiste compiute negli ultimi anni.
Sostenere che le differenze siano una ricchezza non è un inutile esercizio retorico, ma è il fondamento su cui sono state costruite le nostre società moderne. E allora ben vengano Muhammad, Saïd, Aasim, Fareed e tanti altri richiedenti asilo nel comune di Candela, nel foggiano, che, con un unico gesto, hanno messo a tacere la sterile polemica sul mantenimento delle tradizioni nelle scuole realizzando dei piccoli presepi con Giuseppe, Gesù e Maria, per rispetto della comunità ospitante. Ben vengano le nostre volontarie di religione islamica che si adoperano senza distinzione alcuna indossando in modo fiero il proprio velo sulla testa. Ben vengano le benedizioni che alcuni Comitati vogliono poter fare sulle ambulanze come segno di rispetto delle tradizioni e non come imposizione del proprio credo. Solo un anno fa fui costretto a intervenire dopo che un operatore del 118 si era dichiarato indignato per aver visto una volontaria CRI con il velo sul capo mentre soccorreva qualcuno. Lo scorso anno sostenni ciò che il Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa non dovrebbe mai dimenticare, il suo unico potente messaggio: “Tutti fratelli”.
Spesso si confonde il significato profondo del nostro principio di neutralità attraverso il quale il Movimento si astiene dal prendere parte alle ostilità, con la mancanza di un punto di vista. Essere neutrali non vuol dire dimenticare da dove si viene. Non incide sulle proprie idee, ma influenza le azioni quando, ad esempio, si porta soccorso alle persone in difficoltà senza alcuna distinzione e quando si protegge la dignità umana senza rinnegarne le sue peculiarità.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani sostiene che “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Poche parole che devono essere il nostro assillo non solo oggi, per la Giornata Mondiale dei Diritti Umani, ma sempre”. Così Francesco Rocca, Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana e Vice Presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani.