Il problema degli stipendi e la fuga degli infermieri
Salute, Report Nursing Up. De Palma: «1500 euro sterline a settimana dal Regno Unito, fino a 2900 euro al mese dall’Olanda! I paesi europei alzano il tiro con le proprie proposte economiche e puntano dritto agli infermieri italiani, le figure più specializzate del Vecchio Continente»
L’Italia, con il suo stipendio degli infermieri fermo al palo da quasi un decennio, paradossalmente forma i professionisti migliori del Vecchio Continente e continua a perderli in una fuga senza fine denuncia Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
Le parole di De Palma
«Regno Unito, Olanda, Germania, Lussemburgo: sono i paesi europei che da oltre un decennio attraggono, costantemente, con offerte a dir poco allettanti, i nostri professionisti sanitari, i più ricercati, quelli considerati in assoluto tra le eccellenze del Vecchio Continente.
Qualche tempo fa, fino poco prima del Covid, e siamo stati uno dei primi sindacati a raccontarlo nelle nostre inchieste, si trattava di stipendi che superavano, di poco, in media, almeno per queste quattro nazioni, i 2mila euro netti. Insomma, sia chiaro, già ben altra cosa rispetto alle retribuzioni dei nostri professionisti dell’assistenza. E considerate, poi, le prospettive di carriera e le ore di lavoro in molti casi decisamente più remunerative, già all’epoca, con queste cifre, eravamo di fronte a realtà ben diverse.
Dall’altra parte, nel contempo, emergevano, in epoca Covid e subito dopo la pandemia, realtà come la Svizzera e recentemente il Nord Europa. Qui le proposte di lavoro, molto spesso non vincolate a turni notturni, hanno iniziato a disegnare un quadro ulteriormente diverso per gli infermieri di casa nostra.
Proposte economiche oltre i 3mila euro netti, addirittura in alcuni casi alloggio pagato, almeno per tutto il primo anno di contratto.
Sono diventate loro, in particolare Norvegia e Finlandia, accanto alla Svizzera, le “nuove isole felici” della sanità europea.
Siamo di fronte ad un “continuo rincorrere” i professionisti italiani, una vera e propria caccia aperta, non è affatto una esagerazione.
La ragione è molto semplice: la sanità europea si sta riorganizzando, deve prima di tutto sopperire alla carenza di personale, ma lo fa con piani mirati, non sta certo a guardare, puntando su profili altamente specializzati.
E chi se non l’Italia, oggi, può offrire nel panorama europeo, professionisti forti di percorsi di specializzazione con pochi eguali?
Sembra paradossale ma è così: spendiamo migliaia di euro per formare i migliori professionisti della sanità sin dal percorso di laurea triennale in infermieristica, e dalla magistrale, offriamo loro la possibilità di percorsi post laurea con elevato valore aggiunto, con la conseguenza di creare infermieri pronti ad affrontare qualsiasi sfida. Poi, però, ce li lasciamo scappare dalle mani.
Gli altri Paesi europei, inevitabilmente, nel proprio percorso di riorganizzazione dei sistemi sanitari, arrivano a “pescare a piene mani” dall’Italia, ma soprattutto, lo stiamo notando, rispetto al passato, stanno alzando e non poco le proprie proposte economiche.
È quanto sta accadendo in questo 2024, con Regno Unito e Olanda che sono partite letteralmente alla carica. Parola d’ordine: attrarre infermieri italiani.
Nel primo caso, si può arrivare addirittura a 1500 sterline a settimana per infermieri specializzati di sala operatoria.
L’ospedale di Exeter, nel Devon, in Inghilterra, ha lanciato un’offerta allettante: 1.500 sterline a settimana per gli infermieri di sala operatoria. Un compenso che ha spinto molti professionisti a fare le valigie e ad abbandonare la terra natale per cercare fortuna oltre confine.
Ma non è finita certo qui. Dai Paesi Bassi arrivano proposte fino a 2900 euro netti al mese, molti di più rispetto al recente passato.
Non possiamo affatto escludere che il trend possa crescere ancora. La rincorsa “globale” agli infermieri specializzati ha avuto un nuovo sussulto, basti pensare a quanto sta accadendo con i Paesi del Golfo, che possono anche superare i 5mila euro mensili.
Nel contempo, però, l’Italia rischia di rimanere ferma al palo e di perdere i suoi professionisti migliori, con stipendi che da lungo tempo, nel caso degli infermieri, non conoscono evoluzioni», conclude De Palma.
Fonti dell’articolo
- Nursing UP press release