Infermieri, IPASVI Firenze contro le chiamate da agenzia interinale
FIRENZE. “Assurdo che negli ospedali dell’Asl Area Vasta Centro continuino ad essere assunti a termine infermieri presi dalle agenzie, senza attingere alla graduatoria Estar”. È questa la posizione del Collegio Ipasvi di Firenze, che rappresenta i professionisti (infermieri, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia) della provincia e che punta a tutelare sia la loro professionalità che la qualità dell’assistenza agli utenti.
A sollecitare le Asl regionali, come è stato raccontato anche dalla stampa, è intervenuto recentemente lo stesso direttore generale Estar Nicolò Pestelli che ha ricordato come, nel 2016, dovrebbero essere assunte 139 unità nell’Area centro, 62 nell’Area Sud Est e 126 per l’Area Nord Ovest.
“Sono 800 gli infermieri che si sono rivolti al nostro Collegio per protestare a seguito del blocco delle graduatorie lo scorso luglio – spiegano i rappresentanti del Collegio – e abbiamo chiesto più volte di provvedere all’emissione di bandi regionali, prevedendo concorsi pubblici per il profilo di infermiere. Questo permetterebbe di aggiornare le graduatorie dando opportunità ai giovani laureati di apportare il loro contributo al Servizio Sanitario Toscano. Il collegio degli infermieri ha anche più volte scritto all’assessore regionale alla Salute Stefania Saccardi (17 novembre 2015 e 20 gennaio 2016), ma le assunzioni continuano ad avvenire tramite agenzie interinali, togliendo la possibilità di un posto di lavoro a professionisti, che hanno vinto regolarmente un concorso pubblico. Torniamo dunque a chiedere all’assessore Saccardi l’emissione di concorsi pubblici e a sollecitare, in attesa dei bandi, l’utilizzo delle graduatorie Estar per le assunzioni”.
L’Ipasvi di Firenze rinnova queste richieste anche alla luce della recente normativa in vigore per ridurre il precariato nella pubblica amministrazione (legge 30 ottobre 2013, n. 125), che introduce la possibilità di attingere personale dalle graduatorie a esaurimento e da nuovi bandi pubblici.