Influenza australiana: sintomi e durata del virus influenzale stagionale
La stagione dell’influenza è iniziata e, secondo i numeri dei più recenti bollettini, i casi stanno aumentando in modo considerevole: la cosiddetta influenza australiana potrebbe causare un’epidemia più aggressiva rispetto agli ultimi anni, durante i quali le restrizioni e le mascherine hanno permesso ai virus influenzali di circolare meno
Diffusione dell’influenza australiana
L’attuale influenza in circolazione è stata denominata “australiana” perché si è già diffusa ad agosto nell’inverno del continente oceanico: ora è arrivata nel nostro paese facendo salire subito i numeri dell’incidenza nella popolazione.
Cosa dicono i dati in Italia?
Secondo l’ultimo bollettino Influnet rilasciato dal Sistema di Sorveglianza Integrata dell’Influenza a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ultima settimana di novembre l’incidenza del virus influenzale è stata di 12,9 casi per mille assistiti, rispetto ai 9,5 della settimana precedente.
La popolazione più colpita è quella pediatrica, in particolare la fascia di età al di sotto dei 5 anni dove sono stati registrati 40,8 casi per mille assistiti (29,6 nella settimana precedente).
Come si prende l’influenza stagionale?
Come tutti i virus influenzale anche nel caso dell’australiana la trasmissione avviene per via aerea e per contatto: quindi attraverso le goccioline (droplet) che vengono rilasciate con la tosse e gli starnuti oppure attraverso il contatto diretto o indiretto con aree contaminate dalle secrezioni rilasciate tramite le vie respiratorie.
Sintomi dell’influenza australiana
I sintomi dell’australiana sono quelli tipici dell’influenza stagionale quindi:
- febbre alta,
- tosse,
- dolori muscolari diffusi,
- mal di gola,
- mal di testa,
- mancanza di appetito,
- brividi.
In alcuni casi si possono verificare anche nausea, vomito e diarrea, in particolare nei bambini.
Come distinguere l’influenza dal Covid-19?
I sintomi del Covid-19 e quelli dell’influenza sono molto simili, in particolare Cerberus e Gryphon, le più recenti sottovarianti di Omicron 5, si possono confondere facilmente con un raffreddore.
Pertanto la prima regola per distinguere l’influenza dal Covid-19 è quella di effettuare un tampone.
Non bisogna, infatti, sottovalutare il Coronavirus in quanto, parallelamente ai contagi dell’influenza, potrebbero riprendere a salire anche quelli del Covid: secondo gli ultimi dati della Fondazione GIMBE ad oggi stanno aumentando i ricoveri e le terapie intensive, mentre la linea dei contagi è stabile e potrebbe essere sottostimata dalla mancata denuncia della positività a seguito dei tamponi fai da te.
Quanto dura l’influenza australiana?
La durata media dell’influenza è di circa 5 giorni: la maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni.
Le fasce di età più fragili (soggetti con patologie croniche, neonati e anziani) sono maggiormente a rischio di complicanze più gravi, come polmonite e peggioramento delle condizioni di salute di base.
Il periodo di incubazione è di circa due giorni e si è contagiosi fino a 5 giorni dopo la comparsa dei sintomi.
Come curare l’influenza stagionale?
Per le persone in buona salute la cura dell’influenza si basa sul riposo e sull’idratazione: si consiglia di astenersi dal lavoro o scuola per una settimana e bere molta acqua, oltre a fare ricorso a paracetamolo o ibuprofene in caso di febbre alta e dolori diffusi.
Si ricorda che con i virus influenzali è inutile ricorrere all’utilizzo di antibiotici.
Il ricorso ai farmaci antivirali contro l’influenza viene raccomandato solo in casi selezionati, in considerazione dell’incertezza degli esiti e dei frequenti effetti collaterali.
I soggetti fragili, over 65 o in condizioni di salute a rischio devono rivolgersi tempestivamente al proprio medico di famiglia affinché venga intrapresa la terapia farmacologica più corretta per le proprie condizioni.
Australiana e vaccino antinfluenzale
Il Ministero della Salute consiglia di rispettare le norme di igiene di base per la prevenzione dell’influenza, quindi lavare regolarmente le mani, coprire bocca e naso quando si starnutisce, isolarsi ed evitare il contatto con altre persone nel caso si avvertano i primi sintomi influenzali.
È fortemente raccomandato, inoltre, il vaccino antinfluenzale in tutta la popolazione tra i 6 mesi e i 6 anni di età e nella popolazione adulta over 65, donne incinte e a tutti i soggetti ad alto rischio di complicanze o ricoveri legati all’influenza (per esempio persone affette da patologie croniche e caregiver).
Riferimenti
Istituto Superiore di Sanità – Sistema di Sorveglianza Influnet
Sistema di Sorveglianza Integrata dell’Influenza: bollettino del 2 dicembre 2022
Ministero della Salute: Prevenzione e controllo dell’influenza – raccomandazioni per la stagione – 2022/2023
Istituto Superiore di Sanità – Influenza
Per approfondire
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