Interventi di Soccorso Alpino: CNSAS recupera nella notte, imperativo comprendere che ora fa buio presto
Soccorso Alpino in difficoltà, a causa degli escursionisti. Due fatti di cronaca, brillantemente affrontati e risolti dal CNSAS raccontano di un fattore di cui chi fa escursioni deve assolutamente tenere conto: gli orari di alba e tramonto non sono più estivi.
Una sciocchezza, verrebbe da pensare. Ma così non è.
In un po’ tutta Italia da alcune settimane le squadre di soccorso alpino sono costrette ad interventi talvolta complessi per recuperare turisti e appassionati sorpresi dal buio della notte a metà della propria uscita.
ALPI CARNICHE, SOCCORSO ALPINO RECUPERA UN ALPINISTA: IL SECONDO HA PERNOTTATO IN CORDATA
Alle 19 circa di ieri sera è giunta alla centrale operativa una chiamata al NUE118, da parte di una cordata di alpinisti in difficoltà.
Due appassionati della corda in montagna si trovavano trovano a due terzi della via Mazzilis – Frezza al secondo Campanile delle Genziane, nel gruppo Peralba – Avanza (Alpi Carniche Occidentali): si tratta di una via di 450 metri di dislivello con difficoltà stimate fino al VII grado inferiore.
E’ stato quindi inviato subito sul posto l’elisoccorso regionale, oltre ad una squadra di soccorritori via terra della stazione di Sappada del Soccorso Alpino e Speleologico.
Alle ore 22 era stato già recuperato dalla parete uno dei due alpinisti della cordata rimasta bloccata lungo la via Mazzilis Frezza al secondo Campanile delle Genziane, nel gruppo del Peralba – Avanza, a circa un centinaio di metri dall’uscita della via.
Il tecnico di elisoccorso è riuscito ad agganciare il primo di cordata, tagliando la corda che lo legava e assicurandola nuovamente alla parete.
Una volta agganciato e recuperato con una verricellata di cinquantacinque metri, l’alpinista è stato portato in salvo presso la base, allestita vicino alle Sorgenti del Piave.
Vani i cinque tentativi di agganciare e recuperare anche il secondo di cordata, che si trovava una ventina di metri più in basso rispetto al primo e una trentina di metri più a destra del primo.
La parete soprastante, molto sporgente, ha impedito infatti per circa quattro metri di distanza in orizzontale – distanza dovuta alla parete sporgente – il recupero con il verricello.
L’elicottero è poi dovuto rientrare per scadenza dell’orario di volo: il secondo alpinista stava bene, e questo era l’elemento centrale nel giudicare l’emergenza dell’intervento.
Sul posto si sono portate anche le squadre di terra delle stazioni di Sappada e Forni Avoltri.
Alle 21.15 circa cinque tecnici della stazione di Sappada hanno raggiunto la cima del Secondo Campanile delle Genziane e hanno pernottato nei pressi, per mantenere il contatto vocale e telefonico con il secondo alpinista.
Alle sei di stamane sono riprese le operazioni di recupero, che salvo fatti imprevedibili, si dovrebbe concludere con successo.
In montagna la difficoltà è dietro l’angolo, e può capitare: ora è il momento di calcolare anche i tempi di soluzione di un problema prima del tramonto.
MONTE CIMONE, SORPRESI DALLA NOTTE: SOCCORSO ALPINO RECUPERA TRE RAGAZZI
Tre ragazzi sono andati nel pomeriggio di oggi a fare una passeggiata sul Cimone.
Lasciata la macchina al Lago della Ninfa hanno imboccato il sentiero che porta alla cima.
Dopo aver fatto una sosta in cima hanno iniziato a scendere verso il lago per tornare alla loro autovettura.
Purtroppo non avevano calcolato bene i tempi di percorrenza, l’ora del tramonto, sono stati colti dal buio.
La temperatura in quota cominciava ad abbassarsi e iniziava a fare freddo e loro non avevano l’abbigliamento idoneo.
A quel punto hanno deciso di chiamare il 118.
Sono circa le 20.30 quando viene attivato il Soccorso Alpino e Speleologico, stazione Monte Cimone che invia sul posto la squadra di Fanano.
TRE RAGAZZI IN DIFFICOLTA’, IL SOCCORSO ALPINO LI RECUPERA
Durante l’avvicinamento il caposquadra riesce a chiamarli per telefono e a capire, con sufficiente precisione dove si trovavano.
I ragazzi erano sulla strada carrozzabile dell’Aeronautica Militare che dal lago della Ninfa conduce a Pian Cavallaro.
Raggiunti dai tecnici intorno alle 21.10 i tre escursionisti: un uomo di 23 anni residente a Bologna, una donna di 20 anni residente anch’essa a Bologna e un uomo di 24 anni residente a Vignola sono stati caricati sul mezzo fuoristrada e riaccompagnati al Lago della Ninfa.
Presenti anche i Vigili del Fuoco.
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