Iran sotto attacco: l'ombra dell'ISIS su Kerman
Esplosioni mortali alla commemorazione di Soleimani, oltre 80 vittime
Introduzione ai fatti
Il 3 gennaio 2024, un tragico evento ha scosso la città di Kerman, in Iran. Durante la commemorazione del quarto anniversario della morte del generale Qassem Soleimani, due esplosioni hanno causato la morte di più di 80 persone e il ferimento di oltre 200 civili. L’evento, che sembra portare la firma di un attacco terroristico, ha avuto luogo in un contesto di crescente tensione regionale e suscita preoccupazione a livello internazionale.
Soccorsi e conta delle vittime
Dopo le devastanti esplosioni a Kerman, le operazioni di soccorso e assistenza alle vittime hanno assunto un ruolo cruciale. Le squadre di soccorso, guidate da organizzazioni come la Croce Rossa di Kerman e le agenzie governative iraniane, si sono mobilitate immediatamente per affrontare l’emergenza. Più di 280 persone sono state ferite, molte delle quali gravemente, richiedendo cure mediche immediate e a lungo termine. Il bilancio delle vittime è stato infine fissato a 84 morti, dopo iniziali incertezze dovute alla confusione e alla gravità dell’evento.
Le squadre di soccorso hanno lavorato instancabilmente per evacuare i feriti dagli epicentri delle esplosioni, assicurando il trasporto sicuro verso gli ospedali più vicini. I centri medici di Kerman e delle aree circostanti sono stati messi in stato di allerta massima per gestire l’afflusso di feriti. Le sale operatorie e le unità di terapia intensiva sono state rapidamente allestite per trattare i casi più gravi.
Oltre all’assistenza medica immediata, le squadre di soccorso hanno fornito supporto psicologico ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime. La tragedia ha infatti avuto un impatto profondo sulla comunità locale, lasciando molte persone in uno stato di shock e lutto.
Gli sforzi di soccorso hanno visto anche un’ampia solidarietà e partecipazione da parte della comunità. Molti cittadini di Kerman e delle aree circostanti si sono offerti volontari per donare sangue, fornire cibo e alloggio temporaneo, e assistere nei lavori di pulizia e sgombero dalle macerie nelle aree colpite.
Il coinvolgimento e rivendicazione di Daesh
Le indagini sugli attacchi sono ancora in corso. Già nei primi momenti, però, le autorità iraniane e alcuni funzionari dell’amministrazione Biden hanno espresso sospetti riguardo un possibile coinvolgimento dell’ISIS. Daesh ha, nelle ultime ore, rivendicato l’attacco di Kerman, segnando un tragico primato come l’attentato più sanguinario nella storia della Repubblica Islamica dell’Iran.
Nonostante la rivendicazione, permangono dubbi sui veri responsabili. L’attentato potrebbe essere frutto di tensioni interne o di influenze esterne. Gli Stati Uniti e Israele non sembrano direttamente coinvolti. L’Iran, alle prese con dissidenze interne e trattative nucleari, cerca di evitare un’escalation militare. Comunque, già in passato, l’ISIS ha rivendicato attacchi simili in Iran, incluso l’attentato a un santuario sciita nel 2022 che causò 15 morti. Nel frattempo, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha annullato una visita programmata in Turchia, dichiarando un giorno di lutto nazionale in onore delle vittime.
Possibili scenari futuri di conflitto
La morte di Soleimani nel 2020 e le recenti tensioni tra Iran, Israele e Stati Uniti hanno già creato un clima di incertezza nella regione.
Questo attacco arriva in un periodo di crescente tensione in Medio Oriente, segnato anche dalla recente morte di Saleh al-Arouri, il vice leader di Hamas, ucciso con un attacco di un drone nella capitale libanese, Beirut. La morte di al-Arouri, un alleato dell’Iran, e l’attacco a Kerman hanno aumentato le preoccupazioni di un’ulteriore escalation nel conflitto israelo-palestinese e nelle tensioni regionali.
La complessità della situazione in Medio Oriente, con le sue diverse fazioni e alleanze, rende il contesto ancora più incerto e pericoloso. Il ruolo dell’Iran nel sostegno a gruppi come Hamas e il nervosismo con Israele e Stati Uniti aggiungono ulteriori livelli di complessità al già intricato scenario politico e militare della regione.
Fonti dell’articolo