Kabul, attentato suicida in centro educativo uccide 18 persone: quasi tutti erano ragazzi fra i 15 ed i 26 anni
Kabul, un attentato suicida addolora ancora i cuori di tante madri dell’ Afganistan: almeno 18 morti, quasi tutti studenti adolescenti, sono il risultato di un agguato in un centro educativo.
A darne la notizia è la ABC, l’atto potrebbe essere una ritorsione di Al Qaeda per l’uccisione per il secondo in comando dell’organizzazione terroristica, Abu Muhsin al-Masri (nella foto), in seno ad un’operazione speciale condotta nella provincia di Ghazni.
Un portavoce del Ministero degli Interni, Tariq Arian, ha dichiarato che la polizia ha identificato un attentatore.
L’agguato ha anche provocato 57 feriti.
Un esponente dei Taleban ha declinato ogni responsabilità, mentre Al Qaeda ha in una dichiarazione su Telegram rivendicato gli assassinii di Kabul.
Lo Stato islamico rimane forte e attivo in 12 province dell’Afganistan, secondo un rapporto pubblicato a luglio dal Consiglio di sicurezza dell’ONU.
Kabul, l’attentato al centro educativo danese
Il centro educativo danese Kawsar-e, obiettivo dell’agguato terroristico, è sotto shock: gli insegnanti non sanno capacitarsi dell’accaduto e piangono i propri ragazzi.
“Quanto ancora possiamo resistere, come individui e come società? Quante volte possiamo alzarci” ha chiesto Shaharzad Akbar, presidente della Commissione indipendente per i diritti umani dell’Afghanistan su Twitter, dicendo che l’attacco ai civili è stato un crimine di guerra.
Nella capitale afgana regna ora confusione e sconforto: uccidere dei giovani significa cercare di spegnere quello sguardo e quel desiderio di futuro.
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