La Croce Rossa a Gaza fa il punto della situazione
Ramallah, 14 lug. (Adnkronos/Aki) – Nella Striscia di Gaza si sta assistendo a “bombardamenti indiscriminati” e “l’ 80% dei feriti sono civili, per la maggior parte donne e bambini”. E’ quanto denuncia in dichiarazioni ad Aki-Adnkronos International Orab Fuqaha, responsabile dell’ ufficio stampa della Mezzaluna rossa palestinese, a sette giorni dall’ avvio dell’ offensiva israeliana contro la Striscia che dal suo inizio ha causato 172 morti e 1.100 feriti.
“Se l’ offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza dovesse tradursi in un’ operazione terrestre allora il fabbisogno di dispositivi medici e di personale sarebbe molto maggiore rispetto a quello attuale”, sottolinea Fuqaha. “Noi ci stiamo preparando a far fronte a un simile scenario e abbiamo cominciato a prendere contatti con varie istituzioni perché inviino aiuti”, afferma Fuqaha, aggiungendo che “molti Paesi si sono detti pronti a fornire aiuto”.
“Muoversi a Gaza è possibile, ma molto pericoloso. Due giorni fa- ricorda – una vettura della Mezzaluna rossa che stava trasportando dei feriti a Deir el-Balah è stata colpita dalle schegge di un missile caduto in strada e l’autista è rimasto ferito”. La situazione è particolarmente difficile al confine tra Striscia di Gaza e Israele, dove “per arrivare e poter evacuare i feriti è necessario coordinarsi con il Comitato internazionale della Croce Rossa”.
Lo staff della Mezzaluna rossa palestinese a Gaza è composto da 500 persone tra dipendenti e volontari che lavorano sul campo. “La nostra responsabilità principale è fornire soccorso in situazioni d’ emergenza in Palestina”, afferma Fuqaha, la quale sottolinea che anche tra le fila dell’ organizzazione si sono registrati dei feriti. “Tre ambulanze sono andate totalmente distrutte a causa dei bombardamenti e ora sono fuori uso”, oltre agli “ingenti danni al Centro di pronto soccorso e d’ emergenza della Mezzaluna rossa nella regione di Jabaliya”, colpito – ricorda – mercoledì scorso da alcuni razzi, che hanno fatto nove feriti tra gli operatori presenti sul posto.
Ormai, prosegue, “il Centro è stato totalmente evacuato e lo staff è stato trasferito al Pronto soccorso di Gaza. Fuqaha precisa come oggi “il principale problema cui dobbiamo far fronte a Gaza sia la mancanza di carburante”. “Le riserve di dispositivi medici a nostra disposizione sono sufficienti, in tempi normali, per tre mesi, ma in caso di crisi – conclude – bastano solo per un mese. Di conseguenza se l’ offensiva israeliana dovesse durare ancora avremo dei problemi e per questo lanceremo un appello a mandare aiuti”.