La didattica intestinale in urgenza - EMPills

Da EMPills, articolo di Paola Dell’Aquila

Turno 8:00-14:00, fa freddo ed io sono raffreddata. Mi accingo ad etichettare i prelievi di un paziente appena visitato, ho visionato il suo ECG e stampato la richiesta di rx torace. Mentre scorro con lo sguardo la mia lista di attesa dei codici gialli leggo”…torna in ps per ripresa della sintomatologia dolorosa addominale, paziente ipoteso”. Ultimo gli adempimenti per il paziente presente in sala, comunico ai familiari le impressioni preliminari, lo affido al personale di servizio per diagnostica successiva e chiamo per numero progressivo il soggetto ipoteso con dolore addominale. Mi metto la felpa, bevo un sorso di the caldo che mi ha portato Bruno (a proposito…la nonna fa un’ottima tisana per la tosse)! Entra un uomo di 45 aa, è steso su barella, un accesso venoso già preso in triage ed infusione in corso di soluzione fisiologica. Mi riferisce essere tornato, dopo precedente accesso durante la notte nel nostro Pronto Soccorso, sempre per dolore in fossa iliaca dx. Tale sintomatologia dolorosa era comparsa da alcune ore, non associata ad iperpiressia ne disuria, con alvo inizialmente aperto a feci e gas. Durante l’accesso notturno in Pronto Soccorso il paziente era già stato sottoposto a visita medica, prelievo ematochimico, rx diretta addome, stick urinario, terapia medica ed ecografia addominale. A risoluzione del dolore, con ketoprofene e lansoprazolo, aveva inoltre eseguito consulto chirurgico che, presa visione di sierologia e dati strumentali sostanzialmente negativi, aveva concluso con “assenza di urgenze chirurgiche in atto” ma sollecitato al rientro, presso la struttura, in caso di ripresa di sintomatologia dolorosa e/o iperpiressia. Dopo alcune ore di benessere a domicilio il paziente aveva avuto ripresa del dolore in fossa iliaca dx associato a nausea ed alvo chiuso ad aria.

Il paziente aveva anamnesi muta, flogosi delle alte vie respiratorie nei giorni precedenti per la quale non aveva assunto farmaci. Visito il paziente: p.a. 100/60, ob. cardiologica tachicardia ritmica a 94b/min, ob. respiratoria murmure normotrasmesso su tutti i campi, saturazione in aria ambiente 98%, TC 37,5°C. addome dolente sui quadranti esterni a dx con iniziale peritonismo dopo palpazione profonda in fossa iliaca dx, peristalsi torpida. Analizzo gli esami di laboratorio eseguiti durante la notte: lieve incremento degli indici di flogosi (GB 11.100, lieve piastrinosi 485.000/mm3 e PRC 11.5); stick urinario negativo per eritrociti, leucociti, proteine e nitriti; radiografia diretta addome evidenziante due piccoli livelli in sede ipogastrica; ecografia addome riportante“…organi ipocondriaci in sede a regolare morfovolumetria, colecisti nomodistesa ed alitasica, non dilatazione delle vie biliari intra ed extraepatiche, non segni di idro-ureteronefrosi bilateralmente, aorta addominale di decorso e calibro regolare, non globo vescicale”. Mi faccio portare l’ecografo e ripeto la valutazione del paziente integrata da ecografia estesa alle anse intestinale ed auto localizzazione del dolore…

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