Lazio, continua il caos sul soccorso. La CRI in manifestazione
La gara europea di affidamento dei servizi rischia di far saltare tutte le convenzioni.
Il servizio di trasporto della regione Lazio rischia di essere privatizzato e, da tempo, ci sono fibrillazioni intense nel mondo dei volontari e dei soccorritori professionisti che operano nella regione. Oggi rischia di saltare anche la convenzione con la Croce Rossa.
E’ per questo che più di cento operatori manifestano in un sit-in sotto la sede del Consiglio regionale del Lazio per protestare contro il bando regionale del 2014 che rimette a gara la convenzione con il servizio Ares 118 che in realtà scadrebbe nel 2018 e che oggi è gestito, appunto, da Croce Rossa Italiana.
Non è l’unico caso di problematiche, con i nuovi bandi europei infatti la provincia di Latina si è già affidata – passando tramite la regione – a due raggruppamenti di privati, che incasseranno per i loro servizi 68 milioni di euro.
Una delegazione della C.R.I. composta dai rappresentanti di volontari e lavoratori a livello regionale e guidata da dott. Adriano De Nardi e dal dott. Flavio Ronzi, rispettivamente Presidente del Comitato regionale del Lazio e Presidente del comitato provinciale di Roma della Croce Rossa, è stata ricevuta dal Presidente del Consiglio regionale del Lazio, On. Daniele Leonori, e dai Capi gruppi presenti in Consiglio regionale.
“Un segnale di sensibilità istituzionale importante – dichiara il dott. Adriano De Nardis, presidente regionale della CRI nel Lazio – verso i centinaia di lavoratori che allo stato dei fatti rischiano il proprio posto di lavoro e di volontari che con il loro impegno hanno garantito continuità e sostenibilità alla convenzione. Auspico – conclude De Nardis – che la C.R.I. del Lazio possa poter continuare a supportare il servizio di emergenza/urgenza nelle postazioni garantendo i livelli occupazionali per i nostri operatori e la salvaguardia della salute per i nostri concittadini. Per questo siamo speranzosi in una positiva risoluzione del caso”.