Lesbo, incendio nel più grande campo profughi d’Europa: un bimbo di sei anni tra le vittime del rogo a Moria
Lesbo, incendio nel centro di accoglienza di Moria. Un grave incendio si è sviluppato a Lesbo, nel campo profughi più grande d’Europa, Moria. I Vigili del Fuoco grechi stanno operando da molte ore per lo spegnimento dei roghi, mentre la Protezione civile ellenica è impegnata nelle operazioni delle circa 12.700 persone accolte nella struttura.
INCENDIO A LESBO: CENTINAIA DI SOCCORRITORI AL LAVORO
Nonostante il prodigarsi di centinaia di uomini, va registrata purtroppo una prima vittima: un bambino di appena sei anni, di origine turca, è tra le prime vittime di questo imponente incendio.
Le operazioni di ricerca delle persone e di soccorso, atte alla loro evacuazione, sono ostacolate dalla natura dell’incendio, che non si è sviluppato in un unico punto ma da quelli che i Vigili del Fuoco hanno definito “incendi sparsi”.
Questo ha spinto i media locali ad ipotizzare un atto doloso, magari frutto della protesta contro il lockdown imposto per mitigare il contagio da COVID-19.
Il campo di Moria, infatti, accoglieva in una zona allestita ad hoc, 35 migranti positivi al coronavirus, che venivano in quella struttura curati.
Le autorità hanno smentito seccamente l’ipotesi dolosa, non corrispondente alle ricostruzioni degli esperti in incendi.
Il campo di Moria, a Lesbo, era da giorni oggetto di numerose afferenze di migranti, conseguenti alla decisione del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan di mandare centinaia di migranti al confine della Grecia.
Moria in questo modo ha raggiunto la cifra di circa 20 mila esseri umani accolti.
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