Lockdown da Covid-19, a Santiago (Chile) scontri di piazza: “non abbiamo di che mangiare”

La tensione economica derivante dalla pandemia da coronavirus covid-19 colpisce in varie parti del mondo, in questo caso in Cile: è nei quartieri popolari che si sono verificati proteste e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.

 

COVID-19 GLI SCONTRI A EL BOSQUE (CHILE):

Gli scontri più violenti hanno riguardato il municipio di El Bosque, i cui abitanti sono stremati dalla mancanza di aiuti da parte del Comune.

Non hanno, dichiarano letteralmente, più nulla da mangiare.

La polizia, in seno ai disordini, ha arrestato otto persone per danneggiamento e per la violazione delle restrizioni da lockdown, usando a detta di molti organi di stampa locali, una forza eccessiva.
Sentiti dal quotidiano La Tercera, cittadini della zona di El Bosque hanno lamentato di “non aver ricevuto neanche una cassa di aiuti” dal governo locale e di “non avere nulla da mangiare” dopo settimane di blocco delle attivita’ essenziali.

COVID-19 IN CHILE: “SEBASTIANO PINERA MANTENGA LA PROMESSA”

Il sindao del municipio, Sadi Melo, ha denunciato all’emittente locale Canal 13 che i residenti del quartiere “hanno gia’ finito i beni di prima necessita'”.

Ha anche sottolineato che nella zona si vive “una situazione abbastanza complessa fatta di fame e mancanza di lavoro”.

L’amministratore ha chiesto poi al governo del presidente Sebastiano Pinera di “compiere la promessa” di inviare 2,5 milioni di aiuti alimentari nelle zone piu’ vulnerabili annunciata questo fine settimana.
Stando ai dati dell’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) in Cile i casi confermati di Covid-19 sono olre 46.000.
Sono almeno 478 i decessi.

PER APPROFONDIRE:

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