L'uso corretto della radio per comunicare durante una missione
Riprendiamo e ripubblichiamo un importante articolo del dottor Angelo Giusto, Medico dell’Emergenza di Savona, con alcuni aggiornamenti dal punto di vista delle comunicazioni radio e sul ruolo di questi dispositivi, che con i nuovi protocolli digitali stanno rivoluzionando il proprio ruolo all’interno del sistema di comunicazione in emergenza.
Partendo dai concetti basilari della comunicazione vogliamo spiegare al meglio come si possa ottenere lo scambio di informazioni perfetto fra Centrale Operativa e Team di Soccorso.
L’obiettivo di questa pubblicazione, aggiornata, è confermare nei soccorritori la conoscenza dei principi basilari della comunicazione d’emergenza.
Il “trasmettere” e il “comunicare”
In ogni atto della vita quotidiana riveste particolare importanza il significato che si attribuisce ad ogni vocabolo. Durante un qualunque evento critico, la tipologia dei vocaboli usati, il modo, il tono ed il contesto in cui sono utilizzati non deve e non può dare adito a dubbi o richieste di spiegazioni da parte di chi riceve un’istruzione o un comando. Di fatto, molte volte, non c’è il tempo per “specificare”. Il messaggio deve essere, quindi, chiaro, conciso, comprensibile ed univoco. Vediamo quindi il significato di alcune parole che, forse, crediamo di conoscere bene.
Trasmettere: Trasferire, far passare quanto è in sé, o è proprio, su uno o più altri soggetti o enti, corpi o elementi. Comunicare, inviare o far pervenire qualcosa a chi ha diritto o è interessato ad averla, comunicare o diffondere con mezzi di telecomunicazione. E’ l’attuazione del trasferimento di un messaggio, a fini comunicativi, tra due o più soggetti.
Comunicare: Mettere in comune, far partecipe, condividere; l’insieme dei fenomeni che comportano la trasmissione delle informazioni. Richiede un soggetto emittente, un canale di trasferimento dell’informazione, e un ricevente. La forma del messaggio trasmesso deve essere, ovviamente, elaborata in modo che sia ricevibile e comprensibile. Il concetto di comunicazione comporta, in sintesi, una interazione tra due o più soggetti. Il soggetto trasmittente può farsi carico di rendere molto comprensibile il messaggio che ha intenzione di trasmettere, attuando precise strategie (ripetere il messaggio più volte, enfatizzare alcuni vocaboli) attraverso il fenomeno della ridondanza.
Il soggetto ricevente può farsi carico di “confermare” l’avvenuta ricezione di un messaggio, rilasciando un feedback.
Qualora la comunicazione tra due entità sia disturbata, si parla invece di rumore.
Comprendere: E’ la capacità di capire attraverso la ragione un contenuto conoscitivo e attraverso il quale la mente è in grado di percepire, e discernere, particolari aspetti di un concetto, un’azione, un oggetto, senza ulteriori spiegazioni in merito.
Ascoltare, udire, sentire NON sono sinonimi di comprendere!!!
Proviamo a riflettere sul seguente algoritmo:
L’algoritmo di cui sopra rappresenta il semplice (SEMPLICE?) processo/percorso formativo di una nostra idea di comunicare, a partire dalla formazione del pensiero, fino all’attesa di percepire il risultato.
Pensiamo, ad esempio di voler trasmettere un comando al nostro collega. “Per favore, passami una penna”.
Ci attendiamo che, nell’arco di pochi istanti, il nostro collega allunghi una mano, e ci porga una penna.
Proviamo però ad osservare l’algoritmo, e supponiamo di interromperlo in uno qualunque dei punti a livello di una delle frecce rosse.
DOMANDA: riceveremo la penna dal nostro collega?