Maltempo in Italia, in Romagna ancora frane, evacuazioni e allagamenti: “l’acqua non si assorbe”
Oltre 250 frane individuate, al momento è di nove morti il bilancio provvisorio dell’ennesima ondata di maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna, la terza in pochi giorni
Altre evacuazioni nel ravennate: alle 7 sono stati evacuati gli abitanti di Villanova di Ravenna, Filetto e Roncalceci.
Romagna: ancora una notte difficile per il maltempo a Ravenna
Prima l’innalzamento dei livelli dell’acqua del canale Magni che ha causato tracimazioni e allagamenti nelle aree circostanti.
Con la raccomandazione ai residenti di salire ai piani alti oppure di recarsi nella sede del comitato cittadino di Villanova o nell’area di accoglienza allestita al Cinemacity.
Poi la frattura del Lamone fra Reda e Fossolo, che ha sovraccaricato il Cer e tutta la rete secondaria dei canali consortili, allagando parti significative delle campagne.
In particolare interessati i Comuni e le frazioni di Russi, Godo, San Pancrazio e Villanova di Ravenna.
Il Comune di Ravenna è intervenuto prontamente sul posto, con il supporto della Polizia Locale e ha provveduto a informare i cittadini di Villanova di Ravenna, in collaborazione con il comitato cittadino, del fenomeno in corso, invitandoli a recarsi ai piani alti, offrendo a chi ne fosse impossibilitato il primo piano della sede del centro civico, aperta straordinariamente, o la sistemazione al Cinemacity.
Infine verso le 7 di questa mattina è stata emanata l’ordinanza di evacuazione immediata della popolazione e delle aziende di Villanova di Ravenna, Filetto e Roncalceci interessate da possibili fenomeni di allagamento.
Con punto di accoglienza al Cinema City e al Museo Classis.
IN ROMAGNA ALLAGATA ANCHE LUGO
Anche il Comune di Lugo, in provincia di Ravenna, da questa notte fa i conti con le alluvioni.
Le esondazioni di Senio e Santerno hanno infatti raggiunto la cittadina e le zone limitrofe allagando diverse strade del centro urbano.
Come spiega sui social il sindaco Davide Ranalli una mano l’hanno data il bacino di laminazione e l’aspirazione di parte dell’acqua nel canale Mulini.
Tuttavia, “la quantità è troppo importante”.
L’invito è dunque anche in questo caso a salire ai piani superiori delle abitazioni, oppure a evacuare, recandosi da amici o parenti oppure al Palazzetto dello sport in via Sebin.
IN ROMAGNA ANCORA ALLAGAMENTI E SALVATAGGI IN CORSO
In Romagna sono in corso ancora alcuni allagamenti, in particolare nel ravennate, “perchè l’acqua non riesce ad essere assorbita“.
A dirlo è il presidente della Re
gione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ospite questa mattina in videocollegamento con Agorà.
“Abbiamo oltre 10.000 sfollati in questo momento- fa il punto Bonaccini- abbiamo 280 frane attive in oltre 60 Comuni e 400 strade distrutte o interrotte.
Abbiamo purtroppo ancora alcuni allagamenti in corso nel ravennate, perchè l’acqua non riesce a essere assorbita.
E’ caduta su un terreno che non riesce più ad assorbire nulla, viene tutta incanalata nei fiumi e qualche argine per la pressione si rompe”.
Da ieri, continua Bonaccini, “ad una ad una si sono salvate tante vite umane e si sta arrivando negli ultimi avamposti”.
A causa delle difficoltà nei collegamenti e della mancanza della corrente elettrica, infatti, “in alcuni casi è stato quasi impossibile arrivare- spiega il presidente- i salvataggi si stanno completando in queste ore”.
Il fronte del fenomeno del resto “è vastissimo”, perchè va dal reggiano alla Romagna, comprese le aree appenniniche.
“Adesso dobbiamo pensare alle persone- afferma Bonaccini- le Istituzioni devono avere questo come ossessione. Sono le persone la prima cosa che conta e bisogna metterle al riparo”
RAVENNA CHIEDE PIÙ MEZZI ESERCITO PER RICOSTRUIRE ARGINI
Più uomini e mezzi speciali dell’Esercito per ricostruire gli argini rotti dalle piene dei fiumi.
Li invoca intervenendo questa mattina a Radio anch’io il sindaco di Ravenna Michele De Pascale.
“Se non si potenzia la presenza delle forze militari non ricostruiamo gli argini e gli allagamenti continueranno”, spiega il primo cittadino, precisando che da un lato la situazione sta migliorando dal punto di vista della condizione dei fiumi, ma le grandi rotture nelle città della pianura stanno portando verso il mare, e dunque verso la città dei mosaici, tantissima acqua.
Le pianure intorno alla città sono infatti allagate anche per 50-60 centimetri di acqua sopra la terra.
L’amministrazione, prosegue, ha adottato una politica di evacuazioni preventive allestendo cinque hub per l’accoglienza.
E tra oggi e domani ci saranno i primi rientri a casa. Anche se le previsioni per il fine settimane non sono proprio positive.
Sono tanti i fronti aperti anche a Cesena, anche se non quello degli argini da ricostruire, gli fa eco il Collega Enzo Lattuca.
Sottolineando che stanno partendo le operazioni di ripristino e pulizia di strade e cantine, dato che il problema si sta spostando a valle, verso il mare.
La città, che ieri temeva una nuova esondazione del Savio, tira dunque un sospiro di sollievo, anche grazie alle rotture degli argini a valle che hanno fatto scendere il livello dell’acqua.
La prima attenzione, comunque, conclude Lattuca, riguarda ancora il salvataggio delle ultime persone in difficoltà, con l’elicottero nelle zone di collina franate e con gommoni e mezzi anfibi nelle campagna e nelle case allagate.
E intanto scatta il ripristino.
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