Meeting Nazionale delle Misericordie. Una grande festa ha celebrato la solidarietà in un clima di straordinario entusiamo
Non è stato un evento autocelebrativo, gli uomini e le donne della Confederazione, con una storia di soccorso lunga oltre 800 anni, non amano mettersi in primo piano.
Quello che hanno organizzato a Modena in occasione del loro 1° Meeting Nazionale però, non è un evento che possa passare inosservato: 18mila metri quadrati su cui è stato montato il campo della Colonna mobile nazionale di protezione civile delle Misericordie, nata proprio in occasione dei soccorsi al terremoto emiliano del 2012.
Impressionante lo spettacolo offerto dal campo montato, con oltre 100 tende per ospitare i volontari, una zona pranzo che ha distribuito 3mila pasti al giorno, 2 container cucina, 2 celle frigo, 2 linee self service per lo sporzionamento e 8 tende mensa con 80 tavoli, 8 moduli per bagni e docce, 2 tende aerostatiche e un Posto Medico Avanzato (in pratica un ospedale da campo) per l’assistenza sanitaria, 2 Sale operative per la gestione della struttura campale, una ventina di torri faro, affiancate da tre grandi tensostrutture per ospitare gli incontri e i convegni del Meeting.
Una maxi esercitazione a tutti gli effetti, protagonisti i soccorritori nelle loro tipiche divise giallo-azzurre.
Presente al gran completo lo staff della dirigenza, del coordinamento e della formazione degli operatori delle Misericordie. A onorare il Meeting della loro presenza Monsignor Giuseppe Merisi, Presidente del Caritas e Don Carmine Arice, Direttore dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute.
Proprio dall’esperienza del soccorso al terremoto in Emilia che ha visto coinvolgere tanti Confratelli, pubblicamente ringraziati dalle autorità emiliane presenti al Meeting per la dedizione e il grosso lavoro svolto per le popolazioni colpite, è nata l’esigenza di dare vita al raduno nazionale.
Le Misericordie contano circa 800mila iscritti dislocati in tutta Italia nelle oltre 700 sedi operative del Movimento. Il contributo fondamentale di cui i Confratelli hanno dato prova in occasione del terremoto che li ha visti:
“Arrivare per primi e andarsene per ultimi, partecipi attivamente, oltre che nei primi momenti di assistenza all’emergenza, al lavoro progettuale di ricostruzione“
come hanno confermato in tanti a Modena, dal Presidente della Confederazione Roberto Trucchi ai rappresentanti delle istituzioni locali.
A questo punto è necessario un riassetto del movimento che tenga conto del crescente impegno civile dei volontari.
Proprio perché interpreta una parte fondamentale nel soccorso e nell’assistenza sia a livello territoriale e regionale, ma anche a livello nazionale, si rende necessaria una riorganizzazione, peraltro già iniziata, del sistema normativo, della formazione dei soccorritori che uniformi gli standard e soprattutto riconosca anche istituzionalmente il ruolo dei volontari.
Poichè sono ancora molte le differenze fra una regione e l’altra, è opportuno un adeguamento che stabilisca criteri comuni a tutti e semplifichi l’interazione fra le forze di soccorso. Come è stato più volte sottolineato dai relatori intervenuti durante gli incontri e i convegni, dal Dott. Paolini del coordinamento del 118 toscano alla Dott.ssa Alessandra Silvestri una delle priorità è l’unificazione della Formazione su tutto il territorio nazionale.
Durante i tre giorni del raduno si sono svolte esercitazioni e attività operative della Protezione Civile, il Corso Nazionale Formatori Ugem, mentre all’esterno delle tensostrutture, a disposizione dei soccorritori, l’esposizione di prodotti, attrezzature e servizi per il soccorso.
Mostre di fotografie e pittura, presentazioni di libri come di “La Tenda 11-Rrhasbull in Albania” di Ezio Rizzo hanno completato il racconto di toccanti esperienze di soccorso e solidarietà.
A scandire come un leit motiv del Meeting, la frase di Giovanni Paolo II “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro” ripetuta in varie occasioni dagli intervenuti sul palco e simbolo dell’attività delle Misericordie insieme al motto della Confederazione “Dio ve ne renderà merito“, che esprime compiutamente il senso del volontariato dei Confratelli.
A conclusione del Meeting un momento indimenticabile ha ricordato il prezioso lavoro dei volontari delle Misericordie in terra d’Emilia, a un anno dal terremoto, sottolineato dallo scorrere di toccanti immagini dai campi di San Felice e di Mirandola nei giorni del soccorso e poi della ricostruzione.
Hanno preceduto la consegna degli attestati ai soccorritori, le parole commosse del sindaco di Mirandola che insieme a Palma Costi, Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, ha ringraziato sentitamente la Confederazione per il contributo in termini materiali ma anche di umanità e di solidarietà. Più volte si è parlato di rispetto come elemento caratterizzante degli interventi dei Confratelli, umili e generosi.
Lungamente applaudito il Prefetto della Protezione Civile Franco Gabrielli, arrivato a Modena dopo avere sorvolato in elicottero il campo allestito dai volontari, definendolo “perfetto”, per unirsi al coro di elogi e apprezzamenti destinati ai volontari della Confederazione. Il Prefetto ha sottolineato l’importanza di dare vita a una struttura integrata di tutte le forze di volontari, esortando ciascuno a far maturare una diffusa cultura di protezione civile.
A chiusura della manifestazione, Franco Gabrielli ha consegnato la bandiera simbolo della Confederazione, firmata dai Confratelli a Francesco Ravello, amatissimo dalla grande famiglia delle Misericordie, responsabile della logistica, “braccio e mente” del maxi campo allestito a Modena e salutato da un’ovazione. L’appuntamento è per il prossimo anno, probabilmente in Toscana.
Ph. Marco Bonotti