Migranti, 400 nuovi morti nel Mediterraneo. La Croce Rossa: "cosa aspettiamo a proteggere le persone?"
COMUNICATO CROCE ROSSA – Una nuova tragedia del mare è accaduta proprio oggi, a un anno preciso dal naufragio in cui hanno perso la vita circa 800 persone. Sarebbero 400 i migranti dispersi, a bordo di 4 barconi, nel Mar Mediterraneo, al largo delle coste egiziane. Sei cadaveri sono stati rinvenuti invece a bordo di un gommone partito da Sabratha.
A un anno da quella che viene considerata unanimemente tra le maggiori tragedie nella storia delle migrazioni, si rinnova dunque il dolore per quelle morti, insieme con l’amarezza di non aver potuto recuperare tutti i corpi in fondo al mare.
“Non posso dimenticare – ha detto il Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca – l’arrivo dei sopravvissuti al porto di Catania lo scorso anno. Ricordo il terrore nei loro occhi e quelle parole ‘voi non immaginate cosa subiamo in Libia’. Una tragedia enorme cui sono seguite le solite parole di rito, riunioni convulse, prese di posizione a cui non sono seguiti i fatti e che hanno lasciato la situazione invariata, con un accesso ancora limitato ai servizi di base, detenzioni arbitrarie, violenze e abusi, perdita dei contatti con i propri cari, ma soprattutto pericolo di morte”.
“E oggi, a un anno da quella tragedia, dobbiamo ancora piangere altre vittime. Che cosa aspetta l’Europa a proteggere le persone e non i propri confini? La politica dovrebbe governare certi processi e non averne paura. Da anni chiediamo vie d’accesso sicure perché il fenomeno migratorio, da non trattare come un’emergenza, non si può fermare e a ogni muro che incontrerà, troverà sempre nuove strade da percorrere, più pericolose e insidiose”.